Ladispoli, assalto alle spiagge, sorvegliate speciali le uova dei fratini: attenti a non calpestarle

Il cartello avverte la presenza delle uova
di Emanuele Rossi
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Domenica 4 Giugno 2017, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 14:27

LADISPOLI - Assalto alle spiagge di Torre Flavia dove i fratini, rarissimi uccelli e specie protetta, hanno deciso di nidificare. Da venerdì migliaia di villeggianti, approfittando del ponte, si sono riversati sulla costa nord di Ladispoli proprio a poca distanza dalle uova deposte in spiaggia e dalla Palude di Torre Flavia, sito monumentale protetto dalla Comunità Europea per la presenza dell’avifauna migratoria. Esperti ornitologi ma anche volontari hanno raggiunto le dune della Palude, sito monumentale per la presenza dell’avifauna migratoria, e predisposto un’area di osservazione per consentire ai due esemplari di poter salvare i loro futuri piccoli.

Ma è corsa contro il tempo. Ci vorrà quasi un mese prima che le uova, tra la spiaggia e la vegetazione autoctona, possano schiudersi. Questi uccelli non si trovano raramente. «Di coppie ce ne sono pochissime nel Lazio tra il Circeo e Tarquinia, – spiega Corrado Battisti, responsabile della Palude di Torre Flavia – una trentina nella Penisola, soprattutto nelle Marche». Il fratino (difficile da confondere con quel corpo raccolto e le lunghe zampe esili che ne fanno tra i più piccoli limicoli nidificanti) rientra fra le 42 specie di interesse comunitario. Ogni anno ormai nidificano Torre Flavia anche se minacciati costantemente dall’uomo e degli animali. «Per questo – aggiunge Battisti – abbiamo allestito un campo di sorveglianza dei nidi di fratino, mai realizzato prima in Italia». I due fratini, osservati speciali, non volano insieme. Uno resta a controllare le uova, l’altro si spinge verso le onde a caccia di molluschi, il cibo prediletto o vermetti. «I fratini provengono dall’Africa – dice Giancarlo Grillo, volontario del gruppo Amici di Torre Flavia – e se trovano un luogo incontaminato come questo magari ci rimangono, prima di riprendere la marcia verso il Nord Europa. Ci sono dei pericoli: il calpestio delle persone, le cornacchie, gatti e cani. Faremo il possibile per far nascere i piccolini».
 

 


I volontari in questo periodo saranno affiancati dalla Lipu, il Wwf, Scuolambiente, Kronos, Salviamo il Paesaggio e Amici di Torre Flavia. «Con loro opereremo fianco a fianco – assicura Corrado Battisti – Nei nostri progetti includiamo gli studenti delle scuole affinché conoscano l’ambiente ma soprattutto vivano esperienze dirette a contatto con la natura. Gli alunni maneggiano piccoli pesci e crostacei, raccolgono e classificano le oltre 150 specie di conchiglie presenti, grazie al fatto che abbiamo una prateria di Posidonia oceanica. Poi piantano piccole tamerici in talea, costruiscono muretti a tutela delle dune e dei nidi di fratino e realizzano magnifici cartelli».
Dal 2004 quest’area ladispolana è anche una Stazione di Ricerca per lo studio dei cambiamenti ambientali a lungo termine. Un piano predisposto dal Ministero delle Politiche agricole, forestali e alimentari che ha consentito di portare aventi tesi di laurea e dottorati in materie bio-ecologiche.

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