Un sospiro di sollievo: in attesa della seduta straordinaria del Consiglio comunale che andrà in scena oggi, da mezzogiorno alle tre del pomeriggio, residenti e commercianti accolgono così la lettera del commissario straordinario alle nuove tranvie, Maria Luisa Conti, che sposta i fondi del Pnrr dal progetto Termini-Vaticano-Aurelio alla Palmiro Togliatti. E poco importa se, come dice il Comune, è una questione tecnica. La lettura è quella di un passo di lato, se non indietro: «Gualtieri deve convocare la sua maggioranza. Se anche il capogruppo in Regione, Mario Ciarla, dice di fermarsi sul Tva, forse è il caso di farlo, ascoltare la città e si spostino le risorse dal tram ai bus elettrici di varie grandezze», dice a Radio Roma Capitale Paolo Cento, ex deputato ed ex consigliere comunale di Verdi e SeL e voce storica dell’ambientalismo romano. E dal Campidoglio, Federico Rocca (FdI), presidente della Commissione Trasparenza, avverte: «Il Pd stesso chiede di spostare fondi su un’altra opera perché non c’è certezza sui tempi di realizzazione, e troppe incognite sui pareri. Stesso discorso per la funivia Magliana-Eur, un’opera inutile e costosa. Se la maggioranza avesse avuto il buon senso di ascoltare i consigli dell’opposizione, avrebbe capito, già da tempo, che queste opere potevano essere archiviate e che i fondi si sarebbero potuti concentrare sulle tante proprietà della città».
GUALTIERI
Sul progetto - bandiera di qualche vecchio politico in pensione, circoletti di pseudoambientalisti e lobby filotranviaria cari a una certa sinistra - è tornato anche il sindaco, Roberto Gualtieri, a margine della presentazione del Piano Mobilità di Natale: oggi «ci sarà un Consiglio straordinario e ne parlerò lungamente.
«NON SIAMO IMPAZZITI TUTTI»
«Io non capisco una cosa: se tutto il mondo del commercio, fatto salvo qualche caso sporadico, è fortemente contrario a quest’opera, se ti dice continuamente che è sbagliata, che avrà effetti disastrosi sugli affari, che renderà impossibile lavorare, non è che lo diciamo per sport o perché siamo vittime di allucinazioni collettive. Lo diciamo perché vogliamo il bene di Roma e riconosciamo quando un’opera non è bene», spiega accorato il presidente dei Federmoda, Massimo Bertoni. E l’ex funzionaria della Soprintendenza di Stato, Federica di Napoli Rampolla, residente nello storico Palazzo Altieri a piazza del Gesù, uno dei grandi edifici rinascimentali che il tram metterebbe «ad altissimo rischio» stando al parere della Soprintendenza, è lapidaria: «Speriamo che questa sia la fine di questo progetto. I binari qui davanti sarebbero un errore che potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità del palazzo ma ne avrebbe di sicuro sulla sua vivibilità». E anche don Elio Lops, parroco della antichissima basilica di San Vitale a via Nazionale, aggiunge: «La decisione di spostare i fondi mi sembra un’ottima notizia. La speranza è che ora il Comune viri su progetti meno impattanti: le vibrazioni del tram qui sarebbero davvero pesanti».