Roma, il tram sulla Prenestina: «Inefficiente e rumoroso». I residenti: un mezzo che deve andare in pensione

L'accusa: "Troppe volte si blocca la linea"

Roma, il tram sulla Prenestina: «Inefficiente e rumoroso». I residente: mezzo che deve andare in pensione
di Fernando M. Magliaro
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Sabato 15 Luglio 2023, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 06:34

Chi vive sulla Prenestina è abituato al tram: fa parte del paesaggio da sempre. Il paesaggio di Centocelle, Tor de' Schiavi, Largo Preneste. Ma, a parte il lato romantico, il mezzo è considerato inefficiente, rumoroso, lento e con il problema di essere un "divisorio" che separa i due lati di chi vive o lavora su via Prenestina. «Io ci andavo a scuola, al classico Pilo Albertelli. Ma erano gli anni 80», dice a largo Preneste Simona, oggi insegnante in un altro liceo romano. «Oggi - aggiunge - potrebbe essere giunta l'ora di pensare a un mezzo un po' più moderno». Vicino a lei il marito, Gino: «Noi ci siamo conosciuti sul tram. Era il 1989. Fra un po' andremo in pensione. Forse è ora che ci vada pure il tram».

MEZZO VECCHIO

Ci sono i gommisti a fianco alla Conad: «Il tram è vecchio.

Ci passano alcuni di quelli vecchi pieni di pezzi arrugginiti. E quelli nuovi sono enormi. Qui siamo in discesa e quando arrivano al semaforo a largo Preneste frenano e anche se stiamo abbastanza distanti le vibrazioni si sentono», dice Franco mentre aspetta che le gomme nuove siano montate. «Una volta avrei potuto rispondere che il tram ha un qualcosa di romantico. Ma né gli Stanga (i tram del 1947, ndr) né i jumbotram lo sono», spiega dal ferramenta di largo Telese Antonio, pensionato.

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«Quelli di una volta erano carini, coi sedili in legno e lo spazio per il bigliettaio», gli ricorda Piero, «ma quelli di adesso di romantico non hanno nulla». «Sì ma a parte il romanticismo, la verità è che è un mezzo di trasporto che si basa su un'idea vecchia ed è inefficiente: quante volte si blocca la linea per un ramo che cade oppure per un piccolo incidente?» rilancia il terzo della comitiva, Paolo. Arrivando fino a Villa Gordiani e cambiando marciapiede il ritornello non cambia, al massimo si arricchisce di sfumature: «Sa, io vivo qui da sempre», dice Fabio, commesso in centro: «Quindi il tram per me fa parte del panorama di tutta la vita. Però se devo andare in Centro, preferisco arrivare a Teano e prendere la metro: si fa comunque prima che con il tram».

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LA POLITICA

Dopo la presa di posizione dei giorni scorsi di parte della maggioranza in Consiglio comunale - il capogruppo della Lista civica Gualtieri sindaco, Giorgio Trabucco e il presidente della commissione Urbanistica Tommaso Amodeo che hanno chiesto di riportare in Commissione il progetto Termini-Vaticano-Aurelio - anche dalle opposizioni si alza una richiesta di riflessione. «L'inchiesta del Messaggero sui tram sta portando alla luce una serie di problemi: mezzi inefficienti, costosi e che creano problemi di inquinamento acustico, vibrazioni e stabilità dei palazzi», dice Federico Rocca (FdI), presidente della Commissione Trasparenza in Aula Giulio Cesare, che aggiunge: «Il sistema del trasporto pubblico di massa si è basato sempre su un assunto vecchio: per "giustificare" una linea metropolitana occorrono almeno 24mila passeggeri l'ora. Ecco perché qui le metro sono così scarne. Dobbiamo smettere ragionare in termini di singola linea e iniziare a farlo in termini di rete globale: a questo punto, l'Amministrazione comunale ha il dovere di avviare uno studio per ripensare il tram come mezzo di trasporto del XXI secolo e, per la Prenestina, valutare la possibilità di trasportare un numero elevato di persone in poco tempo su una rete, non su una linea singola. Forse anche per la Prenestina può essere arrivata l'idea di ripensare il tracciato del tram portandolo sotto terra. Un tram oggi porta 200 persone. Una metro 1.200 in un tempo molto più breve. Il futuro deve essere sulle metropolitane vere, non sui tram pesanti spacciati per metro leggere».
 

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