«È stato difficile raccontare quanto mi è accaduto, sono stati attimi terribili. Ma è necessario denunciare perché si affronti il problema della sicurezza: la mia aggressione dimostra che noi donne non siamo libere di poter uscire da sole di sera. Adesso voglio solo che le forze dell’ordine prendano quel maniaco».
È lucida ma ancora sconvolta la vittima, una romana di 40 anni, mentre ripercorre la brutale aggressione di venerdì notte quando è stata sorpresa alle spalle da un maniaco che ha tentato di violentarla. L’allarme è scattato intorno alle due in via Cristoforo Buondelmonti, al Pigneto.
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Aveva appena trascorso una serata con gli amici e stava sbloccando una bici a noleggio per rientrare a casa: «Vorrei poter dire che giro di notte da sola, ma non è così purtroppo- spiega- l’altra sera infatti ero a una manciata di metri dal locale dove avevo appena trascorso la serata con i miei amici.
LE INDAGINI
Sul caso stanno ora indagando i carabinieri della Stazione di Tor Pignattara e della Compagnia Casilina. La donna ai militari ha fornito elementi utili per risalire all’identità del maniaco. Si tratta di uno straniero di origini africane. Gli investigatori tra sabato e domenica hanno eseguito accertamenti nel quartiere, tra il Pigneto e Casilino. Lungo via Cristoforo Buondelmonti, il luogo dove si è consumata l’aggressione, non sono state trovate telecamere utili. Tuttavia gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere nelle vie limitrofe. L’obiettivo è ricostruire la via di fuga del maniaco. Intanto i miliari stanno incrociando anche le denunce dello scorso mese di febbraio quando è stata registrata un’escalation di aggressioni. L’ultima, a scopo di rapina si è consumata la sera del 25 febbraio in via Muzio Attendolo Sforza: due ragazze stavano rientrando a casa a piedi quando sono state sorprese alle spalle. Sotto la minaccia di un coltello, sono state costrette a consegnare il cellulare e i soldi, poche decine di euro.
Una volta preso il bottino, i due banditi sono fuggiti a piedi. Altri due casi sono stati denunciati nelle settimane precedenti. Un allarme lanciato dalle donne del quartiere che si sono organizzate, intanto, con una chat di sostegno: una chat di quartiere che funziona come rete di supporto tra donne per proteggersi da scippi, aggressioni e rapine. Oggi le iscritte, giovanissime e over 60, al gruppo su Whatsapp “Al sicuro” sono più di cento. Il gruppo è stato aperto dopo l’aggressione - l’ennesima- del 16 febbraio. La ragazza, chef in un ristorante sulla Prenestina, era stata assalita alle spalle sotto casa, in via Muzio Attendolo. Intorno alle 3 la giovane stava rientrando nel suo appartamento dopo essersi fermata a bere un drink con gli amici, quando è stata afferrata al collo fino a perdere i sensi. L’aggressore, prima di dileguarsi, le aveva rubato il cellulare e il tabacco per poi nasconderla tra le auto parcheggiate. Al risveglio, pochi minuti dopo, l’allarme e la denuncia. Quindi l’idea di attivare la rete di sostegno per le ragazze del quartiere.