Roma, rifiuti, la battaglia dei dossier: offensiva M5S contro Fortini

Roma, rifiuti, la battaglia dei dossier: offensiva M5S contro Fortini
di Simone Canettieri
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Lunedì 1 Agosto 2016, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 08:20

La guerra è totale. E si muove a colpi di dossier e relativi contro documenti, accuse di consulenze milionarie da una parte e l'altra. Dietro allo scontro tra l'assessora grillina all'Ambiente Paola Muraro, consulente appunto di Ama per 12 anni per oltre 1 milione di euro, e Daniele Fortini, messo a capo della municipalizzata da Marino e pronto a dimettersi giovedì, ci sono anche gli eserciti del M5S e del Pd. Che scandagliano la rete alla ricerca di carte, fatti e, soprattutto, omissioni. Le cartucce pentastellate che girano in queste ore cercano di inchiodare Fortini al motto «ha dato consulenze milionarie e adesso attacca la Muraro».

LE ACCUSE
I dossier, di cui ha parlato la stessa assessora, girano intorno alla gestione del manager toscano. E' pronta a uscire la storia di un premio di produzione da 113mila euro che venne dato a Fortini nel 2014 e liquidato quest'anno. Una stella al merito deliberata da una commissione ad hoc (tra i membri c'era Salvatore Romeo, ora a capo della segreteria politica della Raggi in Campidoglio) e poi passato dal via libera del cda di via Calderon de la Barca.
Nelle chat grilline, inoltre, impazzano una serie di fogli Excel con tutte le consulenze esterne affidate da Ama in questi ultimi tre anni a guida Pd. Anche in questo caso non mancano parcelle pesanti.
 
Spicca, tra queste, quella dell'avvocato Gianluigi Pellegrino che per il patrocinio legale nell'arbitrato da 900 milioni di euro contro la Colari (vinto poi da Ama) ha incassato 994.609, 05 euro. Una pratica, quella dei patrocini legali esterni, molto ricorrente in Ama. Fortini si difende: «E' tutto dichiarato nei bilanci, e soprattutto sono stati spesi dei soldi per vincere un arbitrato fondamentale per il Comune di Roma». Un discorso che si allarga anche a commercialisti per consulenze tecniche di parte (come Giovanni Pizzolla: 200mila euro per il suo lavoro svolto sempre nella delicata fase dell'arbitrato contro Manlio Cerroni, il ras dei rifiuti e il patron di Colari). Fortini ai suoi collaboratori ha detto che non ha nulla da nascondere e da toscano ci scherza sopra: «Non mi drogo, non ho amanti, ho solo un cellulare, sono sereno. E' tutto tracciabile».

IL SITO
I grillini pronti alla pugna, in rete gira una foto del manager che abbraccia la figlia di Cerroni («La conosco da 30 anni è una brava persona»), attaccano anche sulla trasparenza e sui benefit che avrebbe incassato in questi anni. Una guerra, appunto, senza esclusioni di colpi. Nel M5S che nel caso Muraro vede materializzarsi il solito incubo sui rifiuti appena si mette piede nei comuni importanti (storia già accaduta a Parma e a Livorno) il clima è teso. E si cerca appunto di screditare il più possibile il «vecchio» aspettando il nuovo. Muraro ha detto che l'amministratore unico della nuova Ama sarà un tecnico esterno, mentre il direttore generale arriverà da dentro, dall'azienda.

L'APPUNTAMENTO
E così in queste ora sta montando anche un'altra accusa: «Sul sito non sono pubblicate le consulenze del 2016». Da Ama controbattono: «Non è vero, tutto tracciabile». E questione di tempo, e c'è sempre un'inchiesta che incalza. Domani Fortini sarà ascoltato in commissione Eco-mafie. E si porterà dietro altre carte. Spiegherà tre concetti: la fragilità del sistema dei rifiuti romani e il rischio infiltrazioni, lo stato dell'arte dell'Ama e i pericoli di condizionamento a cui è sottoposto il Campidoglio. Insomma, non sarà una guerra lampo.

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