Campidoglio, così Raggi andò in Procura per indagare su De Dominicis

Campidoglio, così Raggi andò in Procura per indagare su De Dominicis
di Cristiana Mangani
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Sabato 10 Settembre 2016, 08:21
E' andata personalmente, perché ormai non ci si può più fidare di nessuno. Per conoscere gli eventuali carichi pendenti dell'assessore in pectore Raffaele De Dominicis, la sindaca Virginia Raggi è uscita dal Campidoglio nella tarda mattinata di giovedì e si è recata in procura, a piazzale Clodio. E' stato quasi un gesto di disperazione a spingerla a capire quale fosse la reale situazione. Dopo il colpo della Muraro, indagata per reati ambientali, le defezioni di altri assessori, del capo di gabinetto, e la guerra interna al Movimento, ci mancava l'ex procuratore regionale della Corte dei conti del Lazio, anche lui al centro di querelle giudiziarie con colleghi.

LA SOFFIATA
Chi abbia suggerito alla sindaca che De Dominicis era indagato non è del tutto chiaro. Certamente è stata una soffiata, in questo caso provvidenziale. Così, forse oltrepassando i confini del suo ruolo, il primo cittadino della Capitale ha chiesto di poter accedere al casellario e di sapere se l'ex magistrato avesse a che fare con la giustizia e per quali ragioni. Ieri, poi, questo comportamento è stato criticato da chi si aggira per gli uffici del Campidoglio come Iago nell'Otello di Shakespeare, ma la polemica è stata respinta al mittente, perché a chiarire il passaggio sono stati proprio i pm interessati alla vicenda. In buona sostanza, essendo De Dominicis indagato per abuso d'ufficio, per una storia che riguarda la mancata impugnazione di una sentenza, il procedimento non è più segreto perché, ormai, ha avuto notizia del fatto. Le parti ne sono a conoscenza. Ma non è tutto, perché a facilitare il passaggio dell'informazione è stata, per così dire, la ragion di Stato, l'emergenza istituzionale, visto che la giunta capitolina è al limite del collasso. E ora anche di più, dopo l'ennesimo vuoto lasciato al Bilancio dalla rimozione del magistrato.

LA GUERRA INTERNA
E così la sindaca ha saputo di cosa era accusato il suo candidato di spicco: una storia che nasconde veleni interni all'ufficio di viale Mazzini, una guerra tra lui e un pm. E della quale, comunque, è giusto sottolinearlo, De Dominicis non era completamente a conoscenza. Sapeva certamente della denuncia a suo carico, ma non di essere stato iscritto sul registro degli indagati. E' andata così: il viceprocuratore Guido Patti si rivolge alla procura ordinaria per via della sentenza non impugnata. Un caso dove la Corte ha perso, ma ha deciso di non proseguire con i ricorsi. Riguarda gli stipendi d'oro all'università di Tor Vergata, il cui processo si è concluso con tante assoluzioni e proscioglimenti. Decisione che, secondo l'esposto non era stata contestata, non per una legittima discrezionalità dell'ufficio giudiziario, bensì per un interesse privato del procuratore.

Il pm di Piazzale Clodio, Roberto Felici, valuta gli atti e decide di chiedere l'archiviazione. Tutto questo senza inserire neanche un indagato nel fascicolo. Il gip Maria Paola Tomaselli, però, non è d'accordo e restituisce i documenti al pm disponendo che prosegua con l'indagine e che il fascicolo passi da ignoti a noti, con l'iscrizione di De Dominicis nel registro degli indagati.

LA NOMINA
Il fatto risale a giugno scorso, di assessorati e incarichi in giunta, ancora non se parla. L'ex procuratore contabile è uno sconosciuto per Virginia Raggi. Poi Marcello Minenna si dimette e la sindaca si ritrova sul tavolo il nome del magistrato. Suggerito, stando proprio alle dichiarazioni di De Dominicis, dall'avvocato Pieremilio Sammarco, titolare dello studio dove faceva praticantato il primo cittadino grillino.

Non appena ha saputo della decisione di cancellare la sua nomina, l'alto magistrato, ora in pensione, ha gridato al complotto, ha parlato di forti inimicizie che si è procurato nel corso degli anni, per via delle sue inchieste. Si è accanito contro la gestione di un partito di incompetenti. Anche perché lui, di non essere più assessore, lo ha saputo dai giornali. Procuratore, neanche una telefonata dalla sindaca per spiegare la sua decisione? «No no, qui non ha telefonato proprio nessuno».