Rieti, stadio Scopigno ancora in abbandono ma c’è un piano di rinascita

Lo stadio Scopigno di Rieti (foto d'Archivio)
di Marco Ferroni
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Mercoledì 10 Agosto 2022, 00:10

RIETI - Negli ultimi venti giorni sono state battezzate due nuove squadre di calcio, l’Asd Città di Rieti e la Nuova Rieti Calcio (scritte in rigoroso ordine di creazione), una ai nastri di partenza della prossima Prima categoria, l’altra dalla Terza provinciale. Due progetti per certi versi simili, creati sulla scia del fallimento sportivo dello storico Fc Rieti 1936, ma che hanno già diviso l’opinione pubblica e la tifoseria, quest’ultima dichiaratamente schierata dalla parte di Federico Dionisi & Co. e indifferente sul progetto di Marzio Leoncini. Paradossalmente, nell’anno in cui la scelta di calcio giocato si è addirittura raddoppiato, mancherà all’appello il protagonista principale, l’arena di mille e più battaglie: lo stadio “Manlio Scopigno”. Costruito parzialmente nel 1991, l’allora Centro d’Italia è diventato a tutti gli effetti uno stadio completo l’11 ottobre del 1997 quando, l’allora assessore allo Sport del Comune di Rieti, Marzio Leoncini, insieme al sindaco Antonio Cicchetti, tagliarono il nastro in un Italia-Inghilterra (0-1) valevole per le qualificazione europee Under 21. 25 anni dopo, quello stesso stadio è chiuso, abbandonato a se stesso, lasciato in maniera a dir poco indecorosa da chi lo ha avuto in gestione fino a maggio. Che ne sarà ora di quello che, prima che venisse alla luce il “Benito Stirpe” di Frosinone era considerato il terzo stadio del Lazio dopo l’Olimpico e il Flaminio, anch’esso chiuso ormai da anni?

L'intervento. A dirimere la matassa ci prova il sindaco Daniele Sinibaldi, presente al varo di entrambe le società nate quest’estate e con le idee già chiare su come andrà gestita la questione. «A giorni torneremo in possesso dell’impianto - ha dichiarato alla presentazione della Nuova Rieti Calcio - i tecnici comunali si stanno adoperando affinché l’iter burocratico si concluda a giorni, dopodiché cercheremo di ripristinare il servizio elettrico, dopo aver riallacciato quello idrico.

Cosa ne faremo? Lo gestiremo noi, in attesa di capire se ci sarà qualche società che manifesterà l’intenzione di prenderselo in carico, ma dando le dovute garanzie per non ricadere negli errori del passato». Prima però andrà rigenerato il manto erboso e altri servizi: che tempi si prevedono? Sinibaldi risponde: «La speranza è di renderlo fruibile per l’ultima parte della prossima stagione: potrebbe diventare teatro di partite decisive per le sorti calcistiche delle due neonate società e questo rappresenterebbe un punto di ripartenza in un anno che definirei assolutamente di transizione».

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