Neonato abbandonato, analisi sulle celle telefoniche

Oltre alle telecamere è in corso un'analisi sui telefonini agganciati in zona

Neonato abbandonato, analisi sulle celle telefoniche
di Alessandro Piazzolla
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 20:50

APRILIA

Non c'è ancora traccia della ragazza che venerdì sera ha abbandonato il figlioletto di pochi mesi nella sala d'aspetto del pronto soccorso di Aprilia. I carabinieri del Reparto Territoriale di via Tiberio stanno continuando le indagini a trecentosessanta gradi per risalire alla giovane donna.
Al vaglio dei militari, oltre alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell'ospedale pontino, anche il registro con le nascite degli ultimi quattro-sei mesi avvenute ad Aprilia. Si sta cercando di verificare quelle che possono essere le situazioni più delicate. Sono ben settantaquattro i maschietti venuti alla luce all'ospedale di Aprilia tra l'agosto ed il settembre scorso, di cui una quindicina nati da genitori di origine straniera. Ma il campo delle ricerche non riguarda solo il territorio apriliano ma comprende anche alcuni comuni limitrofi. Questo perché non è escluso che la donna possa essere giunta al pronto soccorso da fuori Aprilia. Nei filmati delle telecamere di videosorveglianza si vede una donna col volto coperto da una mascherina e da una sciarpa che le avvolgeva il capo. Entra con il passeggino nella sala d'attesa della struttura di via Ottaviano e si siede per alcuni secondi. Poi guarda il telefono e dopo alcuni istanti si allontana, uscendo rapidamente. Dalle immagini non si capisce se, una volta in strada, la ragazza sia salita in auto o abbia continuato a percorrere via Ottaviano a piedi. Anche per questo i carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia potrebbero acquisire anche i filmati delle altre telecamere private presenti in zona.

I RIPETITORI

Difficile, al momento, anche "agganciare" la donna attraverso il suo cellulare.

Servirebbe, infatti, almeno un altro segnale proveniente da una seconda cella telefonica per cercare di stringere il cerchio su un ventaglio di numeri da ricondurre alla ragazza. Non è escluso, anche se al momento appare difficile, che domani il Comando provinciale dei carabinieri di Latina possa chiedere l'autorizzazione alla Procura di Latina per diffondere in maniera più capillare alcune immagini dei filmati della videosorveglianza dell'ospedale nel tentativo che qualcuno possa riconoscere la donna e fornire qualche elemento utile alle indagini. Nel frattempo il bimbo è stato trasferito in una casa famiglia del territorio. Le sue condizioni sono buone. Nei prossimi giorni potrebbe già partire l'iter per l'affidamento. «Spero che la mamma del bimbo commenta l'assessore ai Servizi Sociali del comune di Aprilia Veronica Napolitano si faccia viva nei prossimi giorni. Come amministrazione noi siamo pronti a fornire tutto il supporto possibile. E' una storia che ha scioccato tutti. Questa donna va aiutata perché per arrivare a compiere un'azione del genere evidentemente era in grande difficoltà».

«Il bimbo era in buone condizioni spiega il pediatra del "Città di Aprilia" che lo ha visitato, il dottor Stefano Tasca - non c'erano particolari patologie. Era paffuto, pesava una decina di chili. Questo mi fa pensare che c'era un disagio sociale della famiglia e della madre che, evidentemente, non poteva soddisfare le esigenze del bambino. Sarebbe importante, quindi, capire le motivazioni che l'hanno spinta a compiere un gesto del genere. Una madre che, comunque, pur nel dolore, ha scelto di dare al figlio una possibilità di una vita migliore. Sicuramente è un bene che abbia deciso di portarlo in una struttura dove il piccolo avrebbe ricevuto le migliori cure. Quando tutti hanno capito cosa era accaduto è partita una gara di solidarietà. Chi portava dei giochi, chi dei vestitini, chi invece del latte. E' stato un momento toccante. E' la prima volta che accade una cosa del genere in questo ospedale».

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