Rieti, la seconda vita di Matteo Dionisi
riparte dal futsal: "Nuovi stimoli,
grazie all'Ardita e a mister Abati"

A destra Matteo Dionisi con la maglia dell'Ardita
di Mattia Esposito
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Giovedì 26 Gennaio 2017, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 11:40
RIETI - Una lunga ed importante esperienza alle spalle nel mondo del calcio, ora una nuova avventura nel futsal, frutto della voglia di trovare nuovi stimoli e rimettersi in discussione. Matteo Dionisi, classe 1983, pivot dell’Ardita, sta trovando nuova vita: “Ho iniziato all’età di dieci anni a Cantalice, per poi passare alla Stella D’Oro. Ad una edizione del “Manlio Scopigno” sono stato preso dalla Ternana, dove sono stato per sette anni ed in tutte le categorie, Primavera compresa. Qualche apparizione in prima squadra, poi l’esperienza nella serie A maltese, bella dal punto di vista umano ma con pochi sbocchi professionali. Dopo un anno in D con la Rieti, che è stata una esperienza da dimenticare, mi sono trasferito sempre in serie D con Monterotondo. Poi altre esperienze prima del ritorno a Cantalice tra Prima Categoria e Promozione”.

Come detto, nel futsal, Dionisi ha trovato un nuovo, stimolante, percorso  “Ho trovato di nuovo la voglia, la voglia di provare a confrontarmi con uno sport diverso, praticato già per diletto, ma mai affrontato in questa maniera. L’Ardita è una società giovane, fatta di persone che credono fortemente in quello che fanno, quasi sognatori. La squadra è stata creata per una salvezza tranquilla e sotto la guida esperta di mister Abati stiamo migliorando di settimana in settimana. Dobbiamo lavorare senza fare troppi proclami. Dal punto di vista personale, almeno attualmente, mi reputo ingiudicabile, nel senso che ho approcciato questo sport da pochissimo tempo e mi rendo conto di avere ancora tantissime cose da imparare solo per riuscire a stare in campo, figuriamoci per fare la differenza”.

L’avvio positivo di campionato, che vede i rossoneri al sesto posto in classifica, non ha modificato gli obiettivi stagionali: “Per quanto raccolto fino ad ora, la salvezza è vicina, il nostro primo pensiero rimane questo. Nel girone ci sono squadre preparate, è un bel campionato, ma noi ogni sabato diciamo la nostra e siamo difficili da affrontare”. Il calcio, le sue sensazioni, la voglia di emergere e le speranze che si porta dietro Matteo Dionisi le conosce bene, anche se ora, nel futsal, c’è un mondo intero di cose nuove: “Il futsal è entrato da poco nella mia vita, diciamo cosi, è uno sport che richiede una concentrazione costante e maniacale. Questo lo rende bello e maledetto allo stesso tempo, perché difficilmente ti da seconde opportunità. Tecnica pura, controllo di palla nello stretto, tutto molto bello, anche se il controllo con la suola in velocità mi riesce ancora maluccio (ride, ndr)”, ma lo imparerò”.

Prima di chiudere Matteo Dionisi vuole rendere omaggio a mister Abati, che lo sta aiutando nel suo percorso di crescita “Voglio fargli i complimenti per la sua grande preparazione, è una bellissima persona e meriterebbe altri palcoscenici. Grazie a lui e alla pazienza che mette con me, che sono un neofita, ma anche con tutti i ragazzi della rosa”.
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