Fara Sabina, riapre le porte a fedeli e turisti il Duomo di Sant'Antonino. Oggi 28 ottobre l'inaugurazione

Il Duomo
di Raffaella Di Claudio
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Sabato 28 Ottobre 2023, 10:51

RIETI - Il Duomo di Sant’Antonino, a Fara capoluogo, riapre le porte ai fedeli e ai turisti dopo oltre 30 anni di chiusura. La chiesa di origine Cinquecentesca, profondamente ristrutturata tra il 1700 e il 1800, rimase gravemente colpita durante il terremoto di Amatrice dell’agosto 2016 a seguito del quale fu dichiarata inagibile e iniziò il percorso di messa in sicurezza attraverso una serie di opere di adeguamento sismico e restauro architettonico. I lavori sono stati finanziati dalla Cei, con i fondi dell’8 per mille stanziati per restauro degli edifici esistenti e dal fondo sisma della Provincia di Rieti. Il progetto è stato portato avanti dall’architetto Antonio Ferretti insieme all’ingegnere Andrea Gioia, supervisionati dall’architetto della Diocesi Viviana Aleandri e dal direttore dell’ufficio diocesano per i Beni culturali, don Fabrizio Gioiosi.

“È per me motivo di grande gioia riconsegnare, restaurata, la chiesa di Sant’Antonino di Fara Sabina – commenta il vescovo della Diocesi di Sabina – Poggio Mirteto, Ernesto Mandara -, caratterizzata da grandi opere d’arte e oggi arricchita anche da uno spazio espositivo, annesso la sacrestia, che si inserisce in un percorso museale che parte dalla Chiesa e si apre alle bellissime realtà ecclesiali e naturalistiche del territorio. Questo è solo l’inizio di un percorso di valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici che stiamo portando avanti a livello diocesano e che vede coinvolti diversi uffici in una sinergica opera di valorizzazione non solo dei beni strettamente religiosi ma anche di quanto ha promosso e promuove la memoria del territorio”.

In occasione della riapertura la Diocesi di Sabina in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti e la Provincia di Rieti ha organizzato per oggi 28 ottobre alle ore 9.30 un convegno proprio all’interno del Duomo in cui interverranno il vescovo Mandara, la sindaca di Fara e presidente della Provincia, Roberta Cuneo insieme alle autorità e a tutti i protagonisti del lungo percorso di restauro e valorizzazione della chiesa e del grande patrimonio al suo interno custodito.

“Questo intervento di restauro è importante – spiega il direttore dell’ufficio per i Beni Culturali della Diocesi, don Fabrizio Gioiosi – perché il Duomo di Fara Sabina è tra le chiese più insigni e belle della Diocesi: ha una storia straordinaria e un patrimonio ricchissimo ed è stato un punto d riferimento per tutto il territorio circostante.

All’interno del Duomo – illustra don Fabrizio Gioiosi - si conservano alcune opere molto interessanti, tra cui un affresco raffigurante la Pietà di Cola dell’Amatrice, databile agli inizi del Cinquecento. Si tratta di un’attribuzione recente fatta da Giuseppe Cassio funzionario storico dell’arte della Soprintendenza. Oltre a questo affresco, che è quanto sopravvive della decorazione Cinquecentesca, si conservano all’interno della chiesa due tele di Vincenzo Manenti nativo di Orvinio insieme ad altre pregevoli opere come la statua in legno e argento di Sant’Antonino databile agli inizi dell’800, un crocifisso di inizio ‘600 polimaterico - in cuoio, paglia e altre fibre vegetali - e il tabernacolo in alabastro di Giacomo Barozzi da Vignola, realizzato nel 1563 su commissione di Alessandro Farnese. Opera pregevolissima che presto verrà restaurata grazie al contributo dei gruppi Lions club della zona e dell’Accademia italiana del peperoncino di Rieti che in occasione dell’ultima fiera ha raccolto dei fondi da destinare a questo restauro”.

Accanto alla chiesa poi è stato realizzato uno spazio espositivo, quale sede distaccata del museo diocesano situato a Poggio Mirteto. Il Duomo così restaurato e arricchito di un’ala museale si inserisce appieno nel progetto della Diocesi di creare un vero e proprio itinerario culturale sabino che toccherà Poggio Mirteto, l’Abbazia di Farfa, l’Abbazia dell’Argentella a Palombara, l’eremo di Cottanello, la cattedrale di Magliano Sabina e le chiese romaniche di Fianello e Montebuono.

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