A 11 imputati i pm contestano la falsificazione materiale delle firme.
A Nuti si imputa, invece, l'avere fatto uso delle sottoscrizioni ricopiate. Nel 2012 era proprio Nuti il candidato sindaco del M5S a Palermo. Il falso materiale viene imputato a Busalacchi, Di Vita, Mannino, e agli attivisti Alice Pantaleone, Stefano Paradiso, Riccardo Ricciardi, Pietro Salvino, Tony Ferrara, Giuseppe Ippolito e i deputati regionali Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca. Per il cancelliere del tribunale Giovanni Scarpello l'accusa è di avere dichiarato il falso affermando che erano state apposte in sua presenza firme che invece gli sarebbero state consegnate dai 5 Stelle. Dello stesso reato risponde anche, in concorso, Francesco Menallo, avvocato ed ex attivista grillino che consegnò materialmente le firme al pubblico ufficiale per l'autenticazione. Nei mesi scorsi l'allora procuratore aggiunto Dino Petralia, oggi Pg a Reggio Calabria, e la pm Claudia Ferrari convocarono numerosi firmatari della lista, che però avevano disconosciuto la firma. La giudice ha sospeso fino al due febbraio i termini di prescrizione che scattano nel 2019.
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