Ddl Senato, Chiti: avanti con la riforma. E il M5s apre

Vannino Chiti
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Martedì 22 Aprile 2014, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 19:22
Avanti con la riforma del Senato senza piegare la Costituzione alle singole contingenze. Così il senatore Pd Vannino Chiti che replica a quanto detto dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in un'intervista a Repubblica. Mentre dal fronte grillino si registra un importante apertura: «Così com'è - fa sapere il M5s - il ddl Chiti è una buona riforma che siamo pronti a sostenere».



La replica a Boschi «Niente di nuovo sotto il sole: ringrazio il ministro Boschi di darmi atto di una coerenza di impostazione e quindi di non piegare le convinzioni sui cambiamenti alla Costituzione alle contingenze politiche del momento - sottolinea Chiti -. È evidente a tutti che la riforma del Senato proposta dal governo non ha niente a che vedere con il Bundesrat». «Ritengo - aggiunge Chiti - che nella situazione italiana, nel 2014 - che non è il 1996 - con la crisi di fiducia tra cittadini e istituzioni e il desiderio, a cui dare una risposta, di partecipazione diretta, la soluzione preferibile per la riforma del Parlamento sia una forte riduzione del numero dei deputati e dei senatori e un Senato eletto a suffragio universale. È così in altri paesi che hanno superato - come noi dobbiamo urgentemente fare - il bicameralismo paritario, basti prendere l'esempio della Spagna».



«In ogni caso confermo che se in Italia, come in Germania, si andasse verso un federalismo solidale, la soluzione rigorosa del Bundesrat, e cioè la presenza dei soli governi regionali con voto unitario, sarebbe per me assolutamente accettabile», spiega ancora Chiti sottolineando come, «naturalmente, dovrebbe essere sul modello tedesco anche la legge elettorale per la Camera dei Deputati. La Costituzione va vista nel suo insieme: esige equilibri tra le istituzioni e tra i poteri». «Non si può avere per la Camera una legge ipermaggioritaria, come è l'Italicum, ri-centralizzare molte competenze, come è nella proposta del governo del nuovo Titolo V, e indebolire le funzioni di garanzia oltre che di rappresentanza dei territori del Senato», evidenzia il senatore del Pd, concludendo: «Se le modifiche della Costituzione non hanno un raccordo unitario non si realizza un aggiornamento coerente ma si rischia di impoverire la nostra democrazia».




Il M5s apre «Sulle riforme costituzionali il Movimento 5 Stelle giudica il ddl Chiti una buona proposta. Con una serie di miglioramenti in tema di democrazia diretta e partecipata siamo pronti a sostenerlo», dice in una nota il capogruppo di M5s al Senato, Maurizio Buccarella. «In particolar modo - spiega Buccarella - appoggiamo il dimezzamento dei deputati e dei senatori ed il taglio delle indennità dei parlamentari (già attuato dal M5S) facendo salvo il bicameralismo e gli equilibri Costituzionali con Camera e Senato totalmente elettivi, inserendo come da noi proposto elementi di democrazia partecipata e diretta: referendum propositivi senza quorum e l'istituto del 'recall', cioè la possibilità da parte di tutti gli elettori di un dato collegio, di sostituire un parlamentare in corso di legislatura come avviene in California e tanti altri Stati USA. Proposte sulle quali chiediamo a tutti di aprire una discussione propositiva. Più potere ai cittadini - conclude il capogruppo di M5s - e meno ai partiti e leader di partito».
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