Renzi alla direzione Pd: lunedì approviamo ddl Senato. No ultimatum su dl lavoro

Renzi alla direzione Pd: lunedì approviamo ddl Senato. No ultimatum su dl lavoro
3 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Marzo 2014, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 14:35
Il governo approver luned in consiglio dei ministri il ddl costituzionale sulla riforma del Senato e Titolo V. Lo annuncia Matteo Renzi alla direzione Pd convocata per annunciare la nuova squadra della segreteria. La Direzione «solo parzialmente affronterà il tema delle europee». Una nuova riunione sulle liste elettorali, verrà fissata nella settimana tra il 7 e il 13, «magari lunedì 7 o martedì 8» aprile, ha spiegato il premier.



Alla fine della discussione la Direzione ha approvato la relazione di Matteo Renzi a netta maggioranza. A favore hanno votato in 93, 8 gli astenuti e 12 i voti contrari.



Il Dl lavoro.
«Leggo discussioni e ultimatum sul lavoro, che capisco poco. Non è una parte a piacere, il pacchetto sta insieme. I contratti a termine e l'apprendistato sono due punti intoccabili della nostra proposta», ha replicato a chi, tra i dem, chiede modifiche al dl lavoro.



I vicesegretari «C'è una questione di tenuta» del Pd nei «prossimi mesi e anni: la gestione degli organi di partito non può vedere una mancanza di attenzione. Per questo farò all'assemblea Pd la proposta di due vicesegretari: Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini: «è un elemento di garanzia, non di polemica interna».



«Già da ora se tutte le componenti hanno voglia di confrontarsi per una gestione più ampia possibile del partito noi siamo pronti, non abbiamo bisogno degli steccati». «Non ho intenzione di gestire il partito come avanza-tempo - ha detto Renzi - Se le altre aree hanno voglia di confrontarsi noi siamo pronti. Per questo non presento una ipotesi di segreteria. Lascio a Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani di verificare. Se si preferisce aspettare il passaggio di luglio, noi abbiamo disponibilità e nel frattempo andiamo avanti con una struttura di segreteria».




Spending review. «La discussione sulla spending review non può essere quella vista in questi giorni: non è taglia qui, togli là, è il tentativo di ripensare il sistema amministrativo», ha aggiunto.



La legge elettorale. «L'Italicum sarà approvato al Senato dopo il via libera alla riforma del bicameralismo. Il testo è modificato rispetto all'origine con modifiche positive ma in alcuni casi non sufficienti. È importante il punto che per noi fare una legge con altri è un valore e per modificarla bisogna fare uno sforzo insieme», ha poi ricordato.




Risultati straordinari. È stata «impressa un'accelerazione sulle riforme», il percorso presenta delle «difficoltà» ma «dobbiamo rivendicare lo straordinario insieme di risultati» ottenuti, ha aggiunto. «Di fronte alla crisi della politica dobbiamo avere il coraggio di utilizzare la politica per cambiare le cose».



Province. «Il superamento delle province votato dal Senato, speriamo che la settimana prossima si possa chiudere alla Camera. Si riduce il numero delle persone che fanno politica in Italia e gli stessi che dicevano che ci sono troppi politici, oggi si lamentavano del Pd sostenendo che aggredisce la democrazia. Ma quel che abbiamo fatto, spiegato bene, è una potente dimostrazione di serietà della politica». Il taglio degli incarichi dei politici nelle province «è una potente dimostrazione di serietà della politica: noi siamo in grado di cambiare le cose, rischiamo, ci prendiamo insulti, ma le cambiamo davvero, come ci eravamo detti. Stiamo facendo ciò che avevamo promesso ai nostri elettori: queste sono le tesi del Pd da sempre».



Le europee. Per la campagna elettorale per le europee il Pd adotterà un «claim opposto a 'ce lo chiede l'Europà», ha detto Renzi che ha poi chiesto al responsabile comunicazione, Francesco Nicodemo, se fosse pronta una slide con il claim e il bozzetto del manifesto da mostrare, ma alla risposta "negativo", Renzi ha replicato scherzando: «Allora non vi svelo il claim, lo vedremo insieme alla prossima Direzione» dedicata alle Europee.



La minoranza «Se mi si dice che ci sono esigenze di compromesso politico con la destra, allora ne discuto: sono disponibile a mediazione politica, non all'umiliazione intellettuale». Lo ha detto intervenendo alla Direzione del Pd Stefano Fassina, criticando il decreto lavoro. Fassina ha pure detto che il taglio dell'Irpef va accompagnato da «un allentamento del deficit» per avere effetti sul Pil. Fassina ha proseguito:
«Quelle sui contratti precari sono le proposte di Forza Italia, non del Pd».
© RIPRODUZIONE RISERVATA