Spagna, il Psoe non voterà l'investitura del premier Rajoy

Pedro Sanchez (Psoe)
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Lunedì 21 Dicembre 2015, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:31

Per la Spagna dopo la svolta delle elezioni «è tempo di compromesso storico» (evocando il tentativo di avvicinamento tra Pci e Dc nell'Italia degli anni Settanta) ha detto Pablo Iglesias. «È l'ora degli statisti», ha aggiunto il leader di Podemos, precisando che bisogna aprire un «processo di transizione che porti a un compromesso storico nel nostro paese».

Dopo la vittoria senza maggioranza del Partido Popular di Mariano Rajoy, Iglesias ha chiesto una riforma della costituzione su 5 punti: legge elettorale proporzionale, 'blindarè i diritti sociali, garantire il 'diritto di deciderè e un referendum sulla indipendenza della Catalogna, l'indipendenza della giustizia, e la fine delle 'porte giratoriè fra politica e grandi imprese. Il leader dei post-indignados, che hanno fatto irruzione in parlamento ieri con 69 seggi su 350 diventando la terza forza politica del paese dopo Pp e Psoe, ha detto che Podemos si opporrà a un possibile governo guidato dal premier uscente Mariano Rajoy. Iglesias ha accusato dirigenti del Psoe di voler consentire a Rajoy di restare al potere.

Il leader dei 'viola' ha sottolineato che il Psoe ha perso sei milioni di voti rispetto al suo migliore risultato, nel 2008 con Josè Luis Zapatero, e che il Pp ha registrato il peggiore risultato dal 1989. Iglesias ha anche affermato che Podemos è pronto ad affrontare elezioni anticipate se la situazione politica rimarrà bloccata. «Se si torna a votare, ha affermato, possiamo essere molto ottimisti». Intanto, il Psoe di Pedro Sanchez, arrivato secondo alle politiche spagnole, non appoggerà in nessun caso l'investitura a capo del governo del premier uscente Mariano Rajoy, ha detto il segretario all'organizzazione Cesar Luena. Sanchez, ha aggiunto, sarà candidato alla rielezione al prossimo congresso Psoe previsto per la primavera 2016.

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