Scauri: merce nociva per la salute, locale sequestrato dai carabinieri

Scauri: merce nociva per la salute, locale sequestrato dai carabinieri
di Stefania Belmonte
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Martedì 31 Agosto 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 08:58

 Anche se la stagione estiva sta volgendo al termine, non diminuiscono i controlli da parte delle forze dell'ordine nelle zone del litorale, anzi al contrario vengono intensificati nei luoghi della movida e in cui si verificano particolari episodi di affollamento. A Terracina e a Scauri infatti sono stati ispezionati e chiusi due locali. In quest'ultimo centro il caso più grave: qui il locale è stato infatti anche sottoposto a sequestro. Il controllo era stato effettuato dai carabinieri della locale stazione, che hanno denunciato in stato di libertà un trentacinquenne per commercio di sostanze alimentari nocive, frode nell'esercizio del commercio e detenzione per la vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione. Dai controlli dei militari è infatti emerso che l'uomo custodiva, nei magazzini dell'esercizio pubblico da lui stesso gestito, prodotti alimentari destinati al consumo in totale assenza di requisiti igienici e persino in cattivo stato di conservazione. Ecco perché il locale è stato anche sequestrato.


 La polizia invece, a Terracina, ha sanzionato il titolare di una attività commerciale e chiuso il locale per cinque giorni a causa del mancato rispetto delle norme anticovid. Il locale, gestito da un cittadino di origine bengalese, aveva fatto riscontrare assembramenti con persone senza alcun distanziamento sociale. I carabinieri lo hanno scoperto perché avevano intensificato i controlli dopo che una donna del posto era stata aggredita verbalmente da alcuni avventori, perché si era lamentata del baccano notturno proveniente dal locale. Dalle verifiche effettuate dai carabinieri è emerso che nel locale in questione venivano somministrate bevande ed alimenti per tutta la notte, anche al buio e con le insegne spente, per non essere scoperti a lavorare ben oltre l'orario di chiusura, che è prevista per le due del mattino. Il titolare, per eludere i controlli di polizia, a quanto pare riceveva gli ordini attraverso WhatsApp. Un sistema oleato che però non ha funzionato con i controlli serrati. Stefania Belmonte
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