Uccide il compagno della madre con un vaso, prima dell'omicidio un litigio durato ore

Uccide il compagno della madre con un vaso, prima dell'omicidio un litigio durato ore
di Marco Cusumano e Sandro Paglia
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 15:28

Il litigio nella casa di Priverno dove Germano Riccioni è stato ucciso con un colpo di anfora sulla testa è andato avanti per ore, prima che culminasse nell'aggressione fatale. E' quanto sta emergendo nelle ore successive all'omicidio avvenuto all'alba di mercoledì all'ingresso della palazzina in via Madonna del Colle 15.

Germano Riccioni, 49 anni, è stato colpito da Luigi D'Atino, 33 anni, il figlio della sua compagna, Adele Coluzzi di 57 anni. Anche lei è stata aggredita durante la furibonda lite familiare e si trova ancora ricoverata all'ospedale San Camillo di Roma. Le sue condizioni sono stabili e nei prossimi giorni sarà sottoposta a un intervento chirurgico per le gravi ferite riportate al volto e alla testa.
La casa dove è avvenuto il delitto è stata trovata completamente a soqquadro. I carabinieri stanno ricostruendo con attenzione ogni fase dell'aggressione, anche se molte conferme potranno arrivare soltanto dalle parole dell'arrestato, Luigi D'Atino, e dalla mamma che non è ancora in condizioni di essere interrogata.
Per adesso non parla neppure l'omicida, trovato dai carabinieri in stato confusionale dopo il delitto e visitato all'ospedale di Terracina prima di essere rinchiuso nel carcere di Latina. Il 33enne si è avvalso della facoltà di non rispondere e potrebbe fare lo stesso anche nell'interrogatorio davanti al giudice che si svolgerà nelle prossime ore. Se invece deciderà di parlare, il sostituto procuratore Giuseppe Bontempo, che indaga sull'omicidio, potrebbe ottenere elementi molto importanti per ricostruire con precisione le fasi dell'aggressione e il movente che sembra legato a una richiesta pressante di denaro per acquistare la droga.

L'ESAME MEDICO LEGALE

Per le indagini sarà fondamentale anche l'autopsia, affidata ieri al medico legale Maria Cristina Setacci (che ha già effettuato l'esame esterno sulla scena del crimine), fissata per oggi alle 17 all'ospedale Goretti di Latina. Sarà importante stabilire esattamente con quali oggetti la vittima è stata colpita, anche se sembra altamente probabile che la morte sia stata provocata dalla pesante anfora lanciata contro la testa della vittima. L'omicida ha agito come una furia, lanciando diversi oggetti sia contro la madre che contro il compagno della donna, trovato senza vita all'ingresso dell'abitazione. Forse è stato colpito di spalle, inseguito dal giovane mentre usciva dalla palazzina, ma per una ricostruzione più precisa bisognerà attendere

LITIGI CONTINUI

L'ex moglie e la figlia di Germano Riccioni sono assistite dall'avvocato Rina Gandolfi che conosce bene il contesto familiare, avendo seguito anche la separazione della coppia. «Le mie assistite - spiega il legale - si costituiranno parte civile nel processo e chiedono che sia fatta chiarezza su quanto avvenuto. A quanto risulta, i litigi erano frequenti. Anche quella notte, prima del delitto, le urla sono andate avanti per ore, tanto che un vicino di casa, esausto, ha riferito di aver chiamato i carabinieri prima dell'omicidio, intorno alle 5, ma non risulta nessun intervento». Circostanze da chiarire, come molti altri aspetti legati al rapporto tra la vittima e l'aggressore.

LO ZIO

Roberto D'Atino, lo zio di Luigi, è incredulo: «Stiamo vivendo un risveglio di dolorosi eventi passati, come la morte di mio fratello Antonio, nel 2021, il padre di Luigi, e ora questo delitto commesso da un familiare. Credo che le frequentazioni del giovane, negli ultimi tempi, abbiano avuto un certo peso nel cambiamento della sua vita». Luigi D'Atino, prima di tornare a Priverno, ha vissuto in Sicilia doveva aveva intrapreso la carriera di chef.
 
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