Diciottenne di Fondi "Alfiere del lavoro": «All'inizio ho pensato a uno scherzo»

Giuseppe Di Fazio con il presidente della Repubblica
di Andrea Gionti
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 16:16

Sono le 11.48 di mercoledì 18 ottobre quando il nome di Giuseppe Di Fazio risuona forte all’interno della prestigiosa Sala del Quirinale. È il momento più atteso che aspettava da quest’estate quando in una calda giornata estiva ricevette una telefonata che doveva presentarsi nella Capitale per la consegna del premio “Alfieri del Lavoro”, direttamente dalle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «All’inizio pensavo che si trattasse di uno scherzo – confessa il giovane di Fondi (classe 2005) – Stavo aspettando sì una chiamata, ma dall’autoscuola per iscrivermi per la patente, ma quando ho sentito che il mio nominativo era stato scelto tra i 25 studenti più bravi d’Italia, ho fatto un sobbalzo».

Una selezione ampia che ha coinvolto i quasi 3mila e 300 ragazzi segnalati dalle scuole superiori di ogni angolo del Paese. Giuseppe, ex portiere di calcio a 11, è stato sempre impeccabile sui banchi anche grazie ai proficui insegnamenti inculcati dalle sue insegnanti delle elementari “Istituto dell’Immacolata”, che non hanno smesso di accompagnarlo, alle medie (I.C. “Don Lorenzo Milani”) e alle superiori (I.I.S. “Gobetti-De Libero”), spingendolo a migliorare e a prendere parte a prove nazionali e internazionali come il “Certamen Vergilianum” e il “Certamen Vitruvianum”. Il suo percorso è sempre stato ricco di successi e di grandi sforzi e si è concluso con il 5° anno di liceo classico, dove, dopo aver mantenuto una media altissima del 10 (9,92) ed aver ottenuto il massimo alle prove Invalsi, ha avuto la degna chiusura con l’ottenimento del 100 e lode.

Un allievo modello, un prodigio che nel suo giorno speciale a Roma era accompagnato dai genitori, entrambi insegnanti nelle scuole medie della città: papà Antonio al “Garibaldi” (Scienze Motorie) e mamma Barbara alla “Don Milani” (Lettere). “Ho provato questa mattina (ieri, ndr) un’emozione indescrivibile, che non si può spiegare a parole”, confessa Giuseppe, che insieme agli altri “meritevoli” ha partecipato alla tre giorni capitolina che si è sviluppata inizialmente fra il tour al Senato, la visita guidata all’Agenzia Spaziale Europea di Frascati, alla Galleria di Villa Borghese e infine al Quirinale con il gran finale della cerimonia ufficiale avvenuta in occasione del conferimento delle onorificenze ai 25 Cavalieri del Lavoro, nominati lo scorso 2 giugno: il suo nome è stato assegnato insieme a quello di Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio.
Il presente è “La Sapienza” di Roma, dove si è iscritto alla facoltà di Ingegneria Informatica (“la Magistrale vorrei farla al Politecnico di Milano”) con l’obiettivo di lavorare, in futuro, per qualche grande azienda e di contribuire al progresso e all’innovazione della società.

Appassionato di sport, tifoso dell’Inter, al cinema ama i film di autori come Scorsese, Fellini e Pasolini, la lettura è un altro suo grande hobby come la musica di ogni settore. Lo studente pontino ha dedicato la sua onorificenza «ai genitori che mi hanno sempre sostenuto, ai miei amici, alle insegnanti e a tutti coloro che mi sono stati sempre vicino».

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