Data alle fiamme l'auto del sindaco di Lenola, le tracce del dolo

Data alle fiamme l'auto del sindaco di Lenola, le tracce del dolo
di Mirko Macaro
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 11:56

LENOLA

Quello di ieri per Lenola è stato un risveglio traumatico, fatto di paura e interrogativi: qualcuno ha bruciato la macchina del sindaco Fernando Magnafico. Un'inquietante intimidazione incendiaria avvenuta poco dopo le 3 di ieri, proprio fuori la sua abitazione di via Vallebernardo, nel cuore dell'omonima frazione. La Citroen C3 del 59enne primo cittadino è stata completamente divorata dalle fiamme.
La matrice dolosa è stata chiara sin da subito. Sia per le modalità con cui l'incendio è divampato, sia per il fatto che a margine le autorità sono riuscite a isolare e repertare diversi elementi ritenuti eloquenti, probabilmente dei residui di innesco. Le operazioni di spegnimento e bonifica dell'area interessata sono state condotte dai vigili del fuoco del distaccamento di Terracina, che poco dopo hanno passato il testimone ai carabinieri, intervenuti per un primo sopralluogo con gli specialisti della scientifica. Indagano i militari della Stazione locale coordinati dal comandante Biagio Di Iorio e i colleghi della Compagnia di Terracina, diretti dal maggiore Saverio Loiacono. Al solito, bocche cucite da parte degli investigatori dell'Arma. Il sindaco è stato ascoltato per diverse ore, ma non è chiaro se la testimonianza acquisita abbia potuto indirizzare o meno l'inchiesta, che formalmente al momento procede senza escludere alcuna ipotesi: dalla possibile pista politico-amministrativa a quella personale e lavorativa.
Da tempo nei ranghi della polizia provinciale, Magnafico è stato rieletto per il secondo mandato consecutivo lo scorso maggio: era l'unico candidato sindaco.

«FIDUCIA NELLE INDAGINI»

«Aspettiamo fiduciosi le indagini, sperando si venga a capo di una situazione che non deve darci tanto allarmismo, ma nemmeno bisogna sottovalutare», ha commentato il sindaco a Radio Show Italia 103.5, senza sbilanciarsi sulla natura delle fiamme. A seguire, Magnafico ha sottolineato «stupore e un pizzico di rabbia»: è il terzo episodio del genere in un mese. «Per questo i carabinieri già da giorni stanno indagando e hanno approfondito ancora di più quelle che sono le dinamiche che potrebbero aver caratterizzato quest'evento. Ero sconcertato anche giorni fa, perché una comunità così tranquilla viene destabilizzata da episodi che, per quanto possano essere isolati, bisogna cercare di combattere e arginare con più energia possibile. E devo dire che l'Arma sta affrontando la questione con le giuste risorse, anche umane», ha aggiunto il sindaco. L'ultimo rogo d'auto si era verificato tra venerdì e sabato, a circa duecento metri di distanza dall'abitazione di Magnafico. A bruciare, la Citroen C1 in uso a una donna del posto, dipendente di un discount.
Mirko Macaro
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