Arsial o privati? Due cordate per l'ex Mercato coperto di Latina

Arsial o privati? Due cordate per l'ex Mercato coperto di Latina
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 5 Gennaio 2022, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 15:09

Un progetto che divide. È quello dell'Arsial sulla riqualificazione del Mercato annonario di Latina in viale Don Morosini, che appare in pole position rispetto a quello elaborato dallo studio Wise Design dell'architetto pontino Simone Bove, presentato dall'amministrazione uscente in campagna elettorale. Di quella presentazione, avvenuta il 30 settembre, una delle protagoniste fu l'allora presidente della commissione Governo del territorio e Lavori pubblici, Celina Mattei, che oggi commenta: «Quelli dell'Arsial sono progetti ormai superati, presentati più di tre anni fa su richiesta dello stesso Comune di Latina. Ma non recepivano le richieste, in particolare non prevedevano il reinserimento degli attuali operatori: è un'altra cosa, uno spazio da adibire a una filiera territoriale per lo sviluppo e la promozione enogastronomica. È incredibile che escano fuori oggi questi progetti, che non avevano avuto alcun seguito». Secondo la Mattei, «quella presentata in campagna elettorale era invece un'ipotesi seria dal punto di vista progettuale, con riscontri economici validi e con il reinserimento degli operatori e la ristrutturazione della rambla prospiciente. Sono molto amareggiata, Latina ancora una volta ci rimette».


ARSIAL
La vicenda risale al 2019. È allora che l'Arsial, contattata dal Comune, mette in opera le sue forze, come emerge da un verbale di riunione del Cda, in cui si cita «il supporto al Comune di Latina, per l'elaborazione di uno studio di fattibilità, successivo progetto, ed elaborazione di un bando di gara, per la valorizzazione dell'ex mercato annonario, come peraltro richiesto dal gabinetto della giunta il 21 maggio». Un progetto che conteneva tre ipotesi differenti di riqualificazione di una struttura «in pessimo stato di conservazione». La prima, da 1,7 milioni di euro, è per una manutenzione straordinaria, con una sostanziale ricostruzione delle strutture e «realizzazione di 25 spazi espositivi disposti sul perimetro della grande sala prevedendo nella zona centrale un unico spazio comune destinato a sosta e ristoro, convegni, mostre e eventi socioculturali», oltre a spazi esterni sulle terrazze, e la pedonalizzazione del primo tratto di viale Don Morosini. Un po' pochi, 25 spazi espositivi, considerando che gli attuali operatori del mercato annonario sono circa il doppio. La seconda ipotesi, da 2,2 milioni di euro, aggiunge la creazione di una piazza di 300 metri quadri su via Pancini, da cui parte una rampa che la collega alle terrazze del mercato.

La terza, da 4,3 milioni di euro, aggiunge anche una teca in vetro che conterrà tutto l'edificio, oltre a una ulteriore piazza per «generare un nuovo polo urbano per favorire lo scambio e la contaminazione dei saperi sociali, economici, tecnologici».


«Tutto nasce nel 2019 - ricorda Enrico Dellapietà, oggi consigliere dell'Arsial (la sorella Roberta è consigliera comunale di Forza Italia) - quando il Comune cercò l'Arsial e si fecero i primi sopralluoghi, constatando una situazione disastrosa, al centro di Latina, che non si può lasciare così. Nel progetto è comunque previsto un rientro degli operatori, ma la struttura non andrà più vista come solo un mercato, ma come un centro culturale, di aggregazione, basato sull'agroalimentare. Sarà comunque il Comune a fare la sua scelta».


L'ASSESSORE
L'assessore ai Lavori pubblici, Pietro Caschera, precisa che «negli uffici ci sono solo i progetti Arsial. Magari ce ne fossero altri, per verificare la pubblica utilità in maniera più vasta, d'altronde la dinamica del mercato non è ancora chiusa e io rimango a disposizione per analizzare ogni singolo progetto. Parliamo comunque di un progetto di finanza, perché solo così si potrebbe fare in maniera rapida ed economicamente sostenibile».


SINDACO: «VALUTEREMO TUTTO»
Secondo il sindaco di Latina, Damiano Coletta, nulla è però ancora deciso: «Valuteremo tutte le possibilità», spiega, in riferimento non solo alle ipotesi progettuali, ma anche in riferimento alle modalità, se realizzare in progetto di finanza, e quindi con fondi e gestione privata, oppure con fondi Pnrr e successiva gestione pubblica: «Cercheremo di trovare la soluzione più efficace», conclude il primo cittadino. In ambienti di Consiglio, c'è chi ipotizza come il ritorno ora dei progetti Arsial potrebbe anche essere uno dei primi effetti dell'intesa Lbc-Pd-Fi, nata alcune settimane fa da un lato per le elezioni provinciali, dall'altro per il sostegno di Coletta in assise.


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