Alta diagnostica, il Comune lascia. Sapienza gestirà l'ex falegnameria

Alta diagnostica, il Comune lascia. Sapienza gestirà l'ex falegnameria
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 18 Marzo 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:51

Il Comune di Latina esce dalla vicenda dell'Alta Diagnostica, mantenendo ormai, come solo e unico impegno, quello di concedere per 30 anni il comodato degli immobili di sua proprietà. C'è infatti una nuova e inattesa modifica della convenzione e dell'accordo di programma a tre tra Comune, Università La Sapienza e Fondazione Sanità e ricerca, che vedrà i fondi per la ristrutturazione della ex falegnameria erogati direttamente all'ateneo, non più al Comune. Si tratta di 400mila euro, inizialmente destinati a piazza del Popolo, in qualità, allora, di stazione appaltante per i lavori. Ma ora, quella somma, secondo la delibera, «non è sufficiente a coprire l'intero intervento di riconversione così come è stato delineato».


MODIFICA DELLA CONVENZIONE
La proposta di delibera per la modifica alla convenzione è stata approvata ieri dalla commissione Affari istituzionali con 7 consiglieri a favore e 4 astenuti (l'opposizione di centrodestra e del gruppo misto) e dovrà ora approdare in Consiglio. Nello specifico, viene eliminato il ruolo di stazione appaltante che finora il Comune di Latina aveva mantenuto per i lavori di ristrutturazione dell'immobile definito ex falegnameria su viale XVIII Dicembre, adiacente alla sede della facoltà pontina di Medicina. In base infatti alla precedente versione della convenzione, sarebbe stata l'amministrazione di piazza del Popolo a ricevere i 400mila euro necessari per i lavori, e a svolgerli. Ora sarà l'università.
LA FONDAZIONE
Ma nei mesi scorsi si è ritenuto fosse meglio un'altra soluzione, come emerge da verbali del Cda della Fondazione, che finanziò l'intera operazione con quasi 13 milioni di euro: «Nella seduta del 16 luglio scorso - si legge nel verbale del 22 ottobre - il Cda, in relazione all'impegno assunto dalla Fondazione a una compartecipazione alle spese fino a 400mila euro per la ristrutturazione di un immobile di proprietà del Comune in viale XVIII Dicembre, da destinare all'Università la Sapienza di Roma per attività di didattica e di ricerca, aveva deliberato, al fine di evitare che i lavori si potessero prolungare sine die, di delegare il vice presidente a prendere contatti con gli enti per apportare modifiche prevedendo apposite dichiarazioni dell'università attestanti la disponibilità dei fondi necessari per la completa realizzazione delle opere e un impegno a completarle entro il 31 dicembre 2024». Fondazione era quindi preoccupata che i lavori non vedessero una conclusione. Ma c'è anche altro: l'università, diventare stazione appaltante significa poter guidare i lavori in maniera più aderente alle proprie necessità di trasformazione della ex falegnameria e - ricordiamo - anche della ex tipografia (nella foto), in maniera coordinata per avere nuove aule, nuovi laboratori, e soprattutto nuovi centri studi collegati con le apparecchiature presenti al Goretti: la TC Force, la Sala Ibrida, la RM 3Tesla, i nuovi strumenti diagnostici emersi dalla modifica della convenzione che portò, tre anni fa, la Provincia a uscire dall'accordo e a vedersi ristorata degli 800mila euro impegnati a suo tempo.
Andrea Apruzzese
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