San Benedetto, tabaccaia
nei guai: dopo la rapina
fece la cresta sul bottino

San Benedetto, tabaccaia nei guai: dopo la rapina fece la cresta sul bottino
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Mercoledì 12 Novembre 2014, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:59
SAN BENEDETTO - Commette una rapina, ma sotto processo finisce anche la vittima del reato. Succede a San Benedetto. In seguito a un assalto armato avvenuto nel 2010 ai danni di una tabaccheria in città, il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Piceno Rita De Angelis oggi ha rinviato a giudizio un 25enne di San Benedetto. L'accusa è di rapina aggravata dall'uso di un coltello da cucina col quale il giovane minacciò la

tabaccaia e per essersi camuffato con un passamontagna e un paio di occhiali da sole.

Il processo inizierà il 25 febbraio 2015.



Nel frattempo è però già iniziato il processo a carico della titolare della tabaccheria rapinata. La Procura di Ascoli l'accusa di fraudolento danneggiamento di beni assicurati: nel quantificare agli investigatori l'entità del bottino avrebbe infatti indebitamente aggiunto circa 5.600 euro fra "gratta e vinci", ricariche telefoniche e bolli auto incassati.



Beni che il rapinatore non avrebbe portato via, ma per i quali la donna presentò richiesta di risarcimento alla compagnia che assicurava l'esercizio commerciale. Non è stata comunque quantificata con certezza la somma rapinata che, secondo la Procura non supererebbe i 4.152 euro.
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