I dati digitali e la loro lettura e gestione sono sempre più importanti nella vita dei cittadini e delle imprese. Sono un’opportunità di sviluppo e un fattore di rischio. Nell’intervento di Maria Bianca Farina, presidente di Ania, all’apertura dell’edizione 2024 dell’Innovation by Ania il problema è stato posto con chiarezza: «Con l'avanzare della transizione digitale, sempre più imprese operano attraverso processi in rete, ampliando così la popolazione che potenzialmente può diventare vittima del cybercrime. Questi attacchi mettono a rischio la continuità operativa e il patrimonio di competenze e brevetti di numerose aziende».
QUESTIONE DI BUSINESS
Non si tratta di una questione “tecnologica”, ma di una semplice ed essenziale “questione di business”, come ha spiegato l’intervento di Bruno Cordioli, della startup Muscape, che si occupa proprio di cybersicurezza: analizzando a oggi circa 50mila aziende, per lo più italiane, la loro esposizione ad attacchi informatici, e le loro difese possibili. Eppure, ancora troppe aziende, per lo più Pmi, non mostrano di aver raggiunto un’adeguata consapevolezza circa il rischio cibernetico, come ha ricordato Giancarlo Fancel, vicepresidente di Ania e amministratore delegato di Generali Italia: «Con la collaborazione dell’Osservatorio del Politecnico di Miano abbiamo compilato il CyberIndex proprio per misurare il livello di conoscenza e di consapevolezza del rischio da parte delle imprese italiane: la media dell’indicatore si è fermata a 51/100, sotto la sufficienza che è posta sulla soglia di 60/100. C’è molto da fare. L’ecosistema di difesa non riguarda solo le singole imprese, ma tutta la filiera che va dai fornitori ai clienti finali». Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha confermato questa preoccupazione, contro la quale l’associazione sta promuovendo una forte campagna di sensibilizzazione e specifici corsi di formazione presso le imprese artigiane associate: «Sappiamo bene che i reati digitali e informatici sono aumentati dell’80% negli ultimi anni, vogliamo che le nostre imprese si attrezzino per difendersi e per coprirsi dai rischi». A livello mondiale si stima che i danni prodotti da attacchi informatici alle imprese costi circa 10.500 miliardi di dollari, secondo il dato fornito dalla Polizia postale. In Italia il 75% degli attacchi cyber alle imprese è di fatto un “ransomware” (ricatto alle imprese, a cui vengono sottratti dati, il cui rilascio avviene solo dietro pagamento di somme più o meno ingenti), come ha sottolineato Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale.
DDL IN PARLAMENTO
Il tema della cybersicurezza è all’attenzione del Governo e del Parlamento, ha ricordato il sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti: «È stato avviato il Ddl sulla cybersicurezza. Il percorso del disegno di legge è stato preferito proprio per assicurare al Parlamento la più ampia contribuzione sul tema e per garantire il coinvolgimento di tutti gli stakeholder». Il contributo che l’intelligenza artificiale può offrire su questo problema è rilevante.
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