PORTO RECANATI - Mare d'agosto inquinato, scatta il divieto di balneazione, ma i cartelli sono miscroscopici e nessuno li vede, c' chi fa il bagno e poi si arrabbia.
Serpeggia la protesta a Porto Recanati dove a sud del Musone questa mattina è scattato il divieto di balneazione per problemi di inquinamento legati alle immissione del fiume. Ma i cartelli di divieto sono ai bordi della strada, piccoli e lontani dal mare, i bagnanti hanno difficoltà a vederli, in tanti non sanno nulla e continuano a fare il bagno.
Come l'ex consigliere comunale di Castelfidardo, Massimiliano Cangenua, che questa mattina è andato al mare a Scossicci con la fidanzata, non si è accorto dei cartelli ed ha fatto il bagno. «Solo quando ero in acqua la bagnina mi ha avvertito che c'era il divieto di balneazione, so che altra gente, ignara di tutto, ha fatto come me il bagno e in mattina c'erano anche dei bambini in acqua. Ma come è possibile non avvertire con un altoparlante del divieto? - si domanda l'esponente grillino - sto studiando medicina e so bene i danni che può fare l'acqua inquinata. I bagnanti dovevano essere avvertiti in spiaggia e i cartelli dovevano essere più grandi, visibili e piantati vicino al mare».
Nell'acqua le analisi dell'Arpam hanno rilevato alte concentrazioni di escherichia colis, proveniente dal fiume Musone dopo le forti piogge che hanno di fatto messo ko gli impianti fognari e i depuratori: al mare è arrivato di tutto e la corrente ha portato la forte concentrazione batterica verso sud, sul litorale di Scossicci di Porto Recanati.
Interessata dal divieto di balneazione anche una parte del litorale a sud di Porto Recanati, zona pineta, per l'arrivo di acqua inquinate dal fiume Potenza. Problemi simili anche dal fiume Asola con divieto di bagnarsi in un breve tratto del litorale di Civitanova.