Ancona, ci saranno due bar "Alla tazza d'oro"
I vecchi proprietari perdono il ricorso sul nome

Ancona, ci saranno due bar "Alla tazza d'oro" I vecchi proprietari perdono il ricorso sul nome
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Sabato 15 Novembre 2014, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 17:54
ANCONA L'insegna gialla "alla Tazza d'oro" che campeggia sopra le vetrine del locale di corso Garibaldi è vincolata e non si tocca. L'ha stabilito il giudice, rigettando il ricorso dei vecchi proprietari che hanno aperto con un nome analogo a poche centinaia di metri. Concorrenza sleale. Questa la

motivazione con cui gli Zoppi, che a inizio anno avevanolasciato i locali di corso Garibaldi portando il marchio negli spazi di corso Mazzini, hanno trascinato in Tribunale Elena Re, il nuovo gestore del bar realizzato nel '54 dall'architetto Cipolloni e in parte vincolato, compresa l'insegna. Assistita dall'avvocato Giuseppe Caldarola, la famiglia Zoppi in aula ha sostenuto come il marchio fosse di sua proprietà e come Elena Re, rappresentata dall'avvocato Alessandro Serra, mantenendo l'insegna, fosse responsabile di concorrenza

sleale. L'avvocato Serra ha fatto presente al magistrato come la sua cliente, pur avendo tutto l'interesse a smontare l'insegna per dare una nuova identità alla sua attività, non potesse violare il vincolo della Soprintendenza. In centro, ad Ancona, dovranno coesistere dunque due bar dallo stesso nome: “Alla Tazza d'oro".