Macerata, escluso dai fondi dei «6.000 campanili» piccolo Comune batte il Ministero e blocca la graduatoria

Apiro
di Letizia Larici
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Venerdì 1 Agosto 2014, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 12:17
MACERATA - Il Comune di Apiro vince il primo round di una lunga battaglia giudiziale contro il Ministero delle Infrastrutture, che aveva bocciato la richiesta di finanziamento per il rifacimento della strada di San Domenico.

E fa congelare la graduatoria dei piccoli Comuni che si erano già visti stanziare risorse nell’ambito del bando 6000 campanili.



Programma del 2013 previsto dal “decreto del fare” e riservato ai Comuni sotto i 5 mila abitanti che si proponeva di finanziare interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione, manutenzione, costruzione di edifici pubblici, reti viarie, infrastrutture accessorie e funzionali e reti telematiche di Ngn o wi-fi. La guerra a suon di carte bollate era iniziata lo scorso anno, quando il Comune di Apiro - 2.346 abitanti in tutto - aveva aderito al bando, superando il click day, ovvero il rispetto dell’orario d’arrivo della richiesta da inviare tramite posta elettronica, ma si era visto respingere la domanda con la quale chiedeva al ministero un milione per il rifacimento della strada di San Domenico, che collega Frontale, una piccola frazione di montagna con 450 abitanti già due volte rimasta isolata per l’emergenza neve, a San Domenico.



Il Ministero aveva cassato il progetto presentato da Apiro, che aveva chiesto lo stanziamento anche per interventi sulla rete fognaria, sostenendo che si discostava dagli obiettivi del bando. Il motivo? Le risorse sarebbero servite più che altro ai lavori fognari, mentre avrebbero dovuto essere prevalentemente destinate al rifacimento del manto stradale. La bocciatura non ha però fermato il Comune di Apiro, subito passato alle vie legali. Presentato un primo ricorso al Tar Lazio, l’amministrazione apirese, assistita dagli avvocati Luca Cortellucci e Fabrizio Panzavuota, non si era vista riconoscere le proprie ragioni. Ma il Consiglio di Stato, martedì scorso, ha ribaltato il verdetto di primo grado concedendo al Comune di Apiro la sospensiva e congelando di conseguenza la graduatoria dei Comuni già ammessi al finanziamento. Tra questi, nelle Marche, Serrapetrona e Castel Sant’Angelo sul Nera.



Ora si dovrà tornare al Tar Lazio per il giudizio di merito. Ancora non è finita, ma con la vittoria in Consiglio di Stato il Comune di Apiro ha messo a segno un bel colpo. I giudici, infatti, nel concedere la sospensiva hanno anche riconosciuto la fondatezza della domanda, sostenendo come il rifacimento della rete fognaria sia strettamente collegato a quello della strada e affermando quindi che l’opera merita il finanziamento ministeriale.



Soddisfatto il sindaco di Apiro Ubaldo Scuppa: «Siamo solo al primo round – afferma- ma per ora siamo soddisfatti. Ho ereditato la vicenda dal sindaco uscente Novelli, che mi ha detto fin da subito di non mollare e di andare aventi senza cedimenti. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto finalmente come l'opera fognaria è necessaria alla realizzazione della strada. Una strada di montagna, piena di crepe e buche e quindi pericolosissima. Io stesso fatico a percorrerla con una 4x4. L'ho fatta ieri e sono dovuto andare a 20 chilometri all'ora».