Spese elettorali, la Corte dei Conti bacchetta gli eletti di Latina e Terracina

Spese elettorali, la Corte dei Conti bacchetta gli eletti di Latina e Terracina
di Elena Ganelli
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Martedì 11 Aprile 2017, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 19:33
Documentazione sulle spese elettorali sostenute incompleta o carente tanto da indurre la sezione di controllo per le spese elettorali della Corte dei conti del Lazio a richiamare all'ordine i Comuni nei quali si è votato nel giugno dello scorso anno sollecitando l'invio della documentazione relativa alle spese sostenute da partiti, movimenti, liste e gruppi di candidati per le proprie campagne elettorali. E nell'elenco stilato dai magistrati contabili figurano, oltre a Roma Capitale, anche Latina e Terracina, oltre che Cassino, Nettuno e Marino, sono tutte amministrazioni alle quali il 13 marzo scorso è stata inviata una nota che segnala l'incompletezza dei consuntivi depositati e proroga di tre mesi il termine ultimo per la conclusione dell'attività di controllo. In effetti in piazza del Popolo è arrivata una nota ufficiale con la quale la Corte dei Conti comunica che delle trenta liste presenti alla competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale del 5 e 19 giugno 2016 sono pervenuti i consuntivi trasmessi da Forza Italia, Lista civica Marco Savastano, Libertas Democrazia Cristiana, Lista civica Latina Città del sole, Partito Democratico, Fratelli d'Italia Alleanza nazionale, Lista civia Calvi sindaco, Fra con Flavio Tosi, Lista civica Marilena Sovrani, Noi con Salvini, La Destra, Casapound Italia, Lista civica Nicola Calandrini Sindaco, Lista civica Enrico Forte sindaco, Lista civica Latina scalo protagonista.
Si tratta dunque appena della metà delle formazioni politiche e civiche scese in campo per il rinnovo dell'amministrazione comunale del capoluogo pontino tanto che la magistratura contabile ha trasmesso copia della delibera ai presidenti dei Consigli comunali oggetto delle verifiche - quindi anche a Massimiliano Colazingari a Latina e Gianfranco Sciscione Terracina - chiedendo di fatto di verificare quanti e quali rendiconti siano stati presentati presso i competenti uffici e di trasmetterli poi a Roma. Un percorso non semplice sia perché alcune liste che non hanno sostenuto spese elettorali hanno pensato di essere esentate in qualche modo dall'obbligo di presentare la rendicontazione sia perché il riferimento ai contributi elettorali esterni ha in qualche modo tratto in inganno chi non ne ha ricevuti.
In piazza del Popolo ci si è comunque attivati per ricomporre il puzzle: Latina Bene Comune, ad esempio, ha già inviato nuovamente la propria documentazione mentre si stanno cercando di contattare le altre formazioni mancanti affinché ottemperino alle disposizioni di legge e forniscano il materiale necessario entro il termine fissato dalla Corte dei Conti, che si è concessa una ulteriore proroga di tre mesi fissando il termine ultimo per la conclusione dell'attività di controllo alla metà di giugno.
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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