Rissa in campo, il prefetto di Latina dispone la gara a porte chiuse

Rissa in campo, il prefetto di Latina dispone la gara a porte chiuse
di Marco Cusumano
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 11:51

CALCIO E VIOLENZA

Una partita troppo rischiosa per poter essere disputata normalmente, con il supporto delle tifoserie. E' dovuto intervenire il prefetto di Latina, Maurizio Falco, per limitare i rischi di una partita di calcio del campionato Juniores Under 19, un evento tra ragazzi giovanissimi che dovrebbe svolgersi in totale tranquillità, nello spirito del confronto sportivo. E invece il match di andata tra il "Doganella Calcio" e "La Setina", il 14 ottobre scorso, si trasformò in una vergognosa rissa tra calciatori e pubblico, nella quale fu colpito anche l'arbitro. Un episodio gravissimo che vide protagonisti anche alcuni spettatori, tutti evidentemente molto lontani dalla minima educazione sportiva.

Le successive indagini portarono alla denuncia alla Procura della Repubblica di quattro tifosi per il reato di lesioni, nei confronti dei quali è stata anche adottata la misura del "Daspo" per tre anni. «Alla luce di questi fatti - spiega la Questura di Latina in una nota - tenuto conto della conformità dell'impianto sportivo "Cesarino Tornesi" di Sezze, dotato di un'unica tribuna priva di strutture di separazione e raggiungibile da una sola via d'accesso e considerata la vasta eco mediatica generata dall'episodio sui social e sui media, è stata rilevata la sussistenza di profili di rischio per lo svolgimento dell'incontro di ritorno tra le due squadre in programma sabato 10 febbraio 2024 a Sezze.

Pertanto il Prefetto di Latina, condividendo le valutazioni espresse dal Questore di Latina, ha disposto lo svolgimento della gara in assenza di pubblico».

FOLLIA A DOGANELLA

Dei gravi incidenti avvenuti nella gara d'andata, al campo sportivo "Galamini" di Doganella, restano alcune fotografie di giocatori con il volto insanguinato, immagini che testimoniano la follia di quei minuti di black-out, non certo dovuto a ragioni agonistiche, ma soltanto come conseguenza di profonda ignoranza e arroganza. Come purtroppo spesso accade sui campi del calcio amatoriale e non solo.

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