Periferie mai più lontane dal centro, la visione di città del candidato a sindaco Alessandro Di Tommaso

Il candidato a sindaco del Pd Alessandro Di Tommaso
di Rita Recchia
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Giovedì 7 Gennaio 2016, 22:46
TERRACINA - Una Terracina dove si annullino distanze e differenze tra i quartieri, tra il centro e la periferia: Alessandro Di Tommaso, candidato a sindaco del Pd, spiega la sua visione d’insieme della città "per recuperare quel vuoto lasciato negli ultimi quindici anni dove gli interessi di pochi hanno prevalso su quelli dell’intera comunità. Oggi siamo oggetto di un trend demografico pericoloso, siamo una città che invecchia e che lo fa molto più rapidamente della media. E il motivo è semplice: chi ne ha avuto la possibilità, soprattutto i giovani, ha scelto di andarsene da qui. Perché a Terracina è troppo difficile porre le basi per costruire il proprio futuro. Ecco allora il mio progetto di città in grado di proiettarci nel futuro per dire un giorno, non troppo lontano, “Stanno tutti bene”. L'augurio che campeggia su numerosi cartelloni pubblicitari affissi in città senza che fino a pochi giorni se ne conoscesse il mittente, adesso svelato.

"Le amministrazioni comunali hanno il compito di programmare lo spazio urbano vivibile nel tempo per indirizzare, localizzare e gestire le attività della comunità. Ebbene allora è giunto il momento di pensare ai quartieri che soffrono proprio per la distanza, non solo spaziale, dal resto della città. Nella città che immagino vorrei che tutti i cittadini, sia abitanti del centro storico che dei quartieri periferici, abbiano la stessa qualità della vita e che ognuno di loro si senta a casa propria nella strada in cui abita. Solo così possiamo ridistribuire quel benessere fatto di cose semplici quanto essenziali".

"Io dico- termina Di Tommaso- a Terracina mai più quartieri dormitori o frutto di quella dispersione urbana dovuta alla mancata visione del centrodestra che ha governato la città negli ultimi 14 anni senza regole. Terracina è una città fratturata e il mio obiettivo è quello di ridurre le distanze e le differenze tra i diversi quartieri in cui tutti possono dire di stare finalmente bene".
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