Omicidio Bondanese, il cugino assolto anche in appello

Omicidio Bondanese, il cugino assolto anche in appello
di Sandro Gionti
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Giovedì 23 Novembre 2023, 12:45

La Corte d'Appello di Roma (presidente Pagliari, a latere Triocca, relatrice Giarrusso) ha assolto, dopo due ore di camera di consiglio, Osvaldo Vellozzi, il cugino dello studente formiano Romeo Bondanese, dall'accusa di concorso nella rissa aggravata che provocò la morte di Romeo, raggiunto da una coltellata, all'addome sferratagli da un 16enne di Casapulla (Caserta) la sera di Carnevale del 16 febbraio 2021 nella centralissima via Vitruvio.

Osvaldo, allora 17enne, intervenne a difesa del cugino, che si era accasciato al suolo in una pozza di sangue, e in quella circostanza fu ferito alla coscia da una coltellata che gli procurò lesioni che resero necessario successivamente in delicato intervento chirurgico. «Condanna alla pena ritenuta di giustizia», questa era stata la richiesta del Procuratore Generale presso il Tribunale dei Minorenni di Roma nel processo a carico di Osvaldo Vellozzi per rissa aggravata dalla morte di Romeo Bondanese. Con 10 pagine di atto di appello, il sostituto procuratore presso la Procura dei Minorenni di Roma, la dottoressa Maria Perna, impugnò la sentenza del 18 maggio 2022, con cui il Gup di Roma, Efisia Gaviano, accogliendo le richieste dei difensori del giovane Vellozzi, aveva assolto il ragazzo per non aver partecipato alla rissa. Secondo il gup Vellozzi intervenne unicamente a difesa del cugino, nel tentativo di salvare la vita a quest'ultimo, aggredito per futili motivi la sera del 16 febbraio 2021, nella piazzola attigua al ponte Tallini, da un gruppo di coetanei provenienti dalla provincia di Caserta. Di diverso avviso il pubblico ministero, che decise di interporre appello avverso la sentenza assolutoria, lamentando «la contradditorietà e la illogicità della sentenza di primo grado».

Dopo un primo rinvio, ieri si è tenuta l'udienza di discussione dinanzi la Corte d'Appello di Roma.

Il pg ha insistito per l'accoglimento dei motivi di appello e la riforma della sentenza assolutoria, chiedendo la condanna di Osvaldo Vellozzi alla pena ritenuta di giustizia. Di avviso diametralmente opposto i difensori dell'imputato, gli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, i quali hanno ricostruito la drammatica dinamica dei fatti sulla base delle numerosissime testimonianze acquisite, nel corso delle indagini, dagli agenti del commissariato di Polizia di Stato di Formia, coordinati dal vice questore Aurelio Metelli.

Dopo due ore di camera di consiglio, la Corte d'Appello di Roma ha dato lettura della sentenza, rigettando l'appello del pm e confermando la sentenza assolutoria di primo grado del gup Efisia Gaviano. Adesso bisognerà attendere 60 giorni per leggere le motivazioni.

Quel tragico evento suscitò profondo clamore ed emozioni anche sul piano nazionale. Numerose iniziative furono promosse dagli amici di Romeo, all'epoca 16enne, studente del quarto anno dell'istituto nautico "G. Caboto" di Gaeta (il plesso guidato dalla dirigente scolastica Maria Rosa Valente istituì la Giornata del ricordo) ex calciatore delle giovanili formiane, caratterizzate da diverse fiaccolate come quella organizzata ad un anno di distanza (era il 16 febbraio 2022) dai famigliari, in collaborazione con il Comune di Formia, la Polizia di Stato e l'Oratorio Don Bosco del parroco Don Mariano Salpinone. Sul luogo dove fu ucciso Romeo e' stato eretto un piccolo stele e piantato un albero di Acacia (fu messo due mesi dopo l'accaduto, il 16 aprile 2021) simbolo di "innocenza" e "assenza di forze maligne" secondo la stessa etimologia del nome. In quella giornata si alternarono testimonianze, pensieri, riflessioni da parte di famigliari e amici di Bondanese.

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