Comune di Tagliacozzo, dirigente assolta dopo 8 anni di processi. Il sindaco: «Accuse ingiuste»

Roberta Amiconi esce a testa alta, ma questi procedimento costano al Municipio 90 mila euro di rimborsi pew rle spese legali

Comune di Tagliacozzo, dirigente assolta dopo 8 anni di processi. Il sindaco: «Accuse ingiuste»
di Manlio Biancone
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 09:45

«Roberta Amiconi, dirigente del Comune di Tagliacozzo è stata assolta dalle accuse perché il fatto non sussiste»: Così, in una nota, inviata alla stampa dal sindaco Vincenzo Giovagnorio. Il primo cittadino aggiunge: «Ancora un’assoluzione piena per un altro imputato della vicenda giudiziaria che vide coinvolta l’amministrazione comunale del primo cittadino Maurizio Di Marco Testa al termine del mandato nel marzo 2016. La dottoressa Roberta Amiconi, dirigente dei servizi amministrativi, venne accusata dalla procura della Repubblica di Avezzano di turbativa d’asta in un appalto, reato per cui venne assolta con formula piena già in fase di udienza preliminare, e per falso ideologico nel procedimento penale numero 946/2015 che purtroppo è andato avanti per quasi 8 anni».


La vicenda assume particolare importanza anche per il fatto che la Commissione Giustizia ha allo studio l’abolizione di alcuni reati nella pubblica amministrazione. Oltre all’ex sindaco, Maurizio Di Marco Testa, allora in servizio alla guardia di finanza, rimasero coinvolte una ventina di persone tra consiglieri, progettisti, tecnici, imprenditori e dipendenti comunali, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Avezzano sull’affidamento di appalti pubblici, in particolare l’ippodromo, la scuola della frazione Tremonti, la piazza della chiesa della frazione di Villa San Sebastiano e incarichi per il Festival di Mezza Estate. La Procura ipotizzò, a vario titolo, reati che andavano dalla tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. La maggior parte di loro furono assolti dal collegio del tribunale di Avezzano che emise sentenza di condanna nei confronti dell’ex sindaco Di Marco Testa, a tre anni e due mesi di reclusione, oltre l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, Angelo Di Marco, a 2 anni e 2 mesi, interdizione dai pubblici uffici, Giancarlo Bonifaci, a un anno di reclusione, interdizione, con pena sospesa.

«UN CALVARIO»
Sempre il sindaco Giovagnorio dopo aver ricordato che Il calvario giudiziario per la dirigente, difesa dall’avvocato Carla Vicini, è durato ben 8 anni e si è concluso con una sentenza assolutoria della Tribunale di Avezzano, Francesca D’Orazio. «Al momento, tutta questa storia che in definitiva si sta rivelando un nulla di fatto e che nacque - continua il primo cittadino - per contrasti politici tra il sindaco Di Marco Testa e Alfonso Gargano al quale vennero ritirate le deleghe da assessore, sta costando alle casse comunali oltre 90mila euro di soldi pubblici, poiché infatti la legge prevede i rimborsi delle spese legali in caso di assoluzione degli amministratori e amministrativi coinvolti in questioni giudiziarie inerenti l’ambito delle proprie funzioni».
L’amministrazione comunale e il sindaco Giovagnorio hanno ribadito piena fiducia alla dirigente: «Siamo veramente contenti che finalmente si sia risolto anche questo caso giudiziario riguardante l’ottima responsabile dei servizi amministrativi del nostro Comune, di rare qualità professionali e morali, sempre dedita ai doveri amministrativi con competenza e abnegazione. La dirigente, cui auguriamo tanta serenità, ha sofferto non poco l’essere stata ingiustamente accusata e perseguita nell’ambito delle proprie responsabilità amministrative, ma la giustizia, sebbene con tempi non propriamente brevi, ha fatto il suo corso, pronunciandosi con sentenze di piena e definitiva assoluzione», conclude la nota del sindaco.
 

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