L’evento, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Sud asiatici e dallo United Kindom Punjab Heritage Association in collaborazione con il Ministero dei beni Culturali e del Turismo, si propone di far riscoprire al visitatore, tramite le arti visive, la storia internazionale da un punto di vista ancora poco conosciuto.
«E’ motivo per noi di grande soddisfazione essere ospiti in questa mostra importante – ha detto Gianni Saviano - non solo perche abbiamo ricevuto molti apprezzamenti per i nostri lavori, realizzati durante le manifestazioni Sikh in Italia, ma anche per il fatto che, occasioni come queste, aiutano a capire chi sono gli immigrati di cultura Sikh in Italia e cosa fanno davvero».
La mostra costituisce un omaggio al valore e al sacrificio di tutti i soldati indiani – in particolar modo i Sikh- che combatterono nel Primo conflitto mondiale (1914-1918) a fianco degli alleati europei, ma anche per la liberazione dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.
«I fatti luttuosi appena accaduti in Francia – ha commentato durante l’inaugurazione il rappresentante della comunità Sikh in Italia, Dhillon Karamjit Singh - ci rendono amareggiati al solo pensiero di tante vite innocenti scomparse per una visione del mondo che ha in dispregio la vita umana in nome di un credo atono, caparbiamente chiuso in se stesso. Noi tutti pensiamo che solo un processo di inclusione tra i popoli, di vera integrazione e solidarietà, attraverso la cultura, il lavoro e l’emancipazione possa dare un futuro di vera libertà e pace nel mondo».