Rudere abusivo in centro, nella corte interna di un condominio. Il Comune: sarà demolito

La struttura realizzata nella corte interna dei palazzi dal 2013 deve essere abbattuta. La proprietaria è morta da alcuni mesi

Rudere abusivo in centro, nella corte interna di un condominio. Il Comune: sarà demolito
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 29 Aprile 2024, 23:35

IL CASO

Il tetto sfondato, con le assi di legno crollate all’interno della struttura; finestre divelte; teli di plastica nel tentativo di coprire ciò che rimane delle opere murarie. Ovunque, uno stato di degrado e - soprattutto - abbandono, che dura da anni. È la situazione di una struttura adibita ad uso residenziale, che risulterebbe abusiva e per la quale non risultano agli atti neanche istanze di condono, posta all’interno della corte del complesso di edifici tra viale Don Morosini, via Fratelli Bandiera, corso Matteotti, via Oberdan, nel pieno centro di Latina. Abbandonata da decenni, abusiva e fatiscente, dunque. E il Comune adesso ha deciso che deve essere demolita.

DEGRADO

La vicenda, tema ieri della commissione Ambiente, convocata dal presidente Alessandro Porzi alla presenza dei tecnici, non nasce oggi. La struttura, di circa 130-150 metri quadri, posta al piano rialzato, e costruita sul lastrico solare di un’attività commerciale che ha l’ingresso da via Oberdan e si sviluppa poi verso l’interno formando una sorta di “L”, è presente nella corte da decenni. Apparteneva a una signora, che risulta deceduta due mesi fa. Nei suoi confronti, già nel 2013 il Comune di Latina emise un’ordinanza antinquinamento, cui la proprietaria non ottemperò - pare - anche a causa di gravi condizioni di indigenza in cui ella versava. Condizioni che l’avevano portata, negli ultimi anni di vita, anche a chiedere e ottenere dall’amministrazione comunale un alloggio popolare.

Nel corso dei decenni, la struttura realizzata nella corte interna si è ammalorata sempre di più, presentando problemi strutturali e creando anche infiltrazioni alla sottostante attività commerciale, costretta a intervenire con fondi propri per risolvere la situazione.

E in quello che ormai è un rudere, potrebbe anche essere presente amianto, che nei decenni prima del 1992 (quando fu vietato per legge) era ampiamente utilizzato in edilizia.

Non solo: secondo quanto riportavano anche i residenti dei palazzi circostanti, la struttura sarebbe stata anche ricovero di senzatetto nel corso degli anni; vi sarebbero rifiuti, con problemi di igiene. Una situazione di degrado, dunque, segnalata dai cittadini, e cui ora il Comune intende porre soluzione.

DEMOLIZIONE

A fronte di questa situazione, dunque, il Comune ha preso una decisione: demolizione e bonifica dei luoghi. Ma la soluzione, al momento, non appare immediata: per prima cosa, infatti, va notificata un’ordinanza. Ma a chi? La proprietaria infatti è deceduta, e occorre quindi identificare eventuali eredi. Ma quali? E, soprattutto, se esistessero, accetterebbero una simile “eredità”? Fermo restando poi che la legge in Italia consente un tempo massimo di 10 anni per accettare una eredità. E il Comune non può aspettare tanto. Per questo, si dovrà agire intanto motu proprio, con fondi di bilancio, dopo ulteriori sopralluoghi che saranno svolti nelle prossime settimane.

Andrea Apruzzese

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