Violenza nell'androne mentre camminava a Roma, condannato l'uomo che tentò di stuprare 20enne di Frosinone

Inflitti due anni e 8 mesi a un bengalese. I fatti nell'aprile scorso nella zona tra Termini e l'Esquilino

Il palazzo di via Principe Eugenio a Roma in cui è avvenuto il tentato stupro
di Marina Mingarelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Novembre 2023, 08:37

È stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione più un risarcimento danni di 20 mila euro il bengalese di 25 anni che ha aggredito e tentato di violentare una ventenne di Frosinone a Roma, in via Principe Eugenio, tra la Stazione Termini e Piazza Vittorio.

I fatti sono avvenuti alla fine dello scorso aprile. La ragazza era giunta con il treno nella Capitale perché aveva un appuntamento con un suo amico che doveva arrivare da Milano. E mentre stava camminando sul marciapiede, la donna aveva notato un uomo vestito di nero e con una camicia celeste davanti ad un portone spalancato. Poteva essere qualcuno che lavorava nel uno dei tanti B&B o alberghi che si trovano nella zona, ha pensato la giovane ciociara. E in infatti, non appena lo superato, quell'uomo l'aveva sorpresa di spalle e spintonata nell'androne del palazzo. Non appena dentro, l'aggressore ha cominciato a morderle al viso, staccandole addirittura lembi di pelle, successivamente l'ha presa a calci scaraventandola per terra. Poi con la forza ha iniziato a spogliarla e per farla stare ferma le stringeva le mani sul collo.

La giovane raccontò a Il Messaggero quei momenti da incubo: «È stato terribile.

Ho avuto tanta paura come mai in vita mia». Aveva pensato veramente che non sarebbe uscita viva da quel palazzo e che l'androne di quello stabile sarebbe diventato la sua tomba. Quell'uomo che le metteva le mani nelle zone intime e che la palpeggiava su tutto il corpo aveva un solo obiettivo, quello di stuprarla.

IL TERRORE

E se il suo aguzzino non è riuscito nell'intento è perché le urla della ragazza sono state udite da alcuni inquilini che si sono precipitati per le scale per vedere cosa stesse succedendo. Il primo a soccorrerla era stato un signore che quella sera si trovava in quel palazzo perché si era recato a fare visita ai suoi anziani genitori. A quel punto il bengalese, che era anche senza permesso di soggiorno, si era infilato in un appartamento al piano terra dove era ospite di alcuni suoi connazionali.

Gli agenti di polizia, allertati dai condomini, hanno subito fatto scattare le manette intorno ai polsi dello straniero che aveva tentato anche di scappare. L'uomo è stato tradotto in carcere con l'accusa di violenza sessuale. La ventenne, nonostante quello che ha passato, non ha mai perso il coraggio. Non appena si è ripresa dallo shock ha fatto scattare la denuncia fornendo agli investigatori tutte le informazioni che potevano essere utili a far si che il bengalese rimanesse dietro le sbarre per molto tempo.

Lo straniero è finito a processo, la ragazza che si è costituita parte civile era rappresentata al processo dall'avvocato Claudio Pizzotti. Ora è arrivata la sentenza: il bengalese è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA