Morto durante la pandemia, i familiari chiedono i danni: «Violata la pietà verso il defunto». Il tampone era negativo

I familiari di un uomo di Sora, deceduto nel 2020, hanno citato la Asl. Il giudice di pace ha proposto una transazione. Nuova udienza a ottobre

Morto durante la pandemia, i familiari chiedono i danni: «Violata la pietà verso il defunto». Il tampone era negativo
di Giovanni Del Giaccio
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Luglio 2023, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 08:48

Hanno chiesto alla Asl di Frosinone un risarcimento del danno di 5000 euro «per violazione del dovere di pietà verso i defunti». Sono i familiari di un uomo deceduto a ottobre del 2020 dopo essere stato trasportato dal 118 al pronto soccorso dell'ospedale "Santa Scolastica" di Sora «per insufficienza respiratoria in broncopneumatia cronico ostruttiva». I classici sintomi del Covid 19, solo che il tampone rivelerà - dopo il decesso - che l'uomo non aveva contratto il virus. Le procedure, all'epoca, erano molto stringenti per i defunti e non era possibile esporre il corpo nelle sale mortuarie, né dare la possibilità ai familiari di un saluto prima delle operazioni di chiusura della bara.  Cosa che i familiari contestano, al punto da voler essere risarciti.

LA RICOSTRUZIONE

 

L'arrivo in pronto soccorso è avvenuto alle 17,43, le condizioni erano talmente gravi che per il paziente è stata utilizzata la sala "Rossa", quelle destinata alle emergenze.

Sono stati svolti tutti gli esami di rito e il tampone. Quattro ore dopo, però, è avvenuto il decesso. I tamponi, all'epoca, non erano ancora "rapidi" e così risulta che quello eseguito poco prima delle 18 arrivò ai medici solo la mattina successiva, alle 4, quando il paziente era stato già trasferito nella sala "morgue". In ogni modo, le procedure dell'epoca - fra l'altro con il riacutizzarsi dei contagi - erano quelle. Secondo i familiari, invece, si poteva fare diversamente e così è arrivata la richiesta di risarcimento «per responsabilità extracontrattuale», con causa davanti al giudice di pace. Il quale - nonostante le linee guida relative all'epoca ai casi anche solo presunti di Covid - ha proposto un accordo: la Asl dovrebbe pagare 800 euro, ciascuno pagherebbe le proprie spese di lite. La prossima udienza è fissata al 10 ottobre, ma entro il 19 settembre le parti potranno aderire o meno alla proposta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA