Non aveva pagato 4mila euro di pedaggi autostradali, assolto il nonno furbetto del Telepass

L'83enne, ospite di una casa di riposo, entrava sull'A1 accodandosi alle vetture degli abbonati. Per il giudice prove insufficienti per incolarlo

Non aveva pagato 4mila euro di pedaggi autostradali, assolto il nonno furbetto del Telepass
di Marina Mingarelli
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Martedì 31 Ottobre 2023, 07:16

Il nonno furbetto del Telepass l’ha fatta franca di nuovo, ma questa volta in nome del popolo italiano. È stato assolto per mancanza di prove dal reato di insolvenza fraudolenza l’83enne, ospite di una casa di riposo di Fiuggi, accusato di non aver pagato circa 4mila euro di pedaggi autostradali in due anni.

La storia è venuta fuori la scorsa primavera quando la Procura di Roma, ricevuta la denuncia di Autostrade Italiane, aveva notificato gli atti di chiusura dell’indagine all’83enne.

L’anziano non voleva saperne di starsene tutto il giorno nella casa di riposo a Fiuggi a giocare a briscola o a bocce. Amava viaggiare in auto e la passione non era per niente scemata con l’avanzare dell’età, anzi. Il fatto poi che Fiuggi si trovasse a due passi dal casello autostradale era un richiamo ancora più forte al viaggio. Ecco, l’autostrada. È qui che la storia romantica del nonnetto on the road diventa d’interesse della giustizia.

L’83enne non voleva pagare il pedaggio autostradale, forse troppo caro per le sue tasche, ma anche per sfidare le regole. L’anziano aveva una teoria tutta sua circa l’utilizzo dell’autostrada. A suo dire doveva essere gratis per tutti. E così si piazzava all’ingresso del casello dell’A1 di Fiuggi-Anagni, aspettava che passasse un’auto o un tir diretto alla corsia del Telepass, partiva a tutto gas per accordarsi agli abbonati e passava anche lui senza pagare il pedaggio.

La storia è andata avanti per circa due anni. Un volta l’anziano andava a Roma, un’altra alla Reggia di Caserta, un’altra ancora a Napoli. Ma c’erano le telecamere a registrare quelle scorribande. E alla fine è arrivato il conto: con quello stratagemma, l’83enne non aveva pagato pedaggi per circa 4mila euro. La società Autostrade lo ha denunciato e la Procura di Roma ha aperto un’indagine per insolvenza fraudolenta. L’anziano avrebbe potuto cavarsela pagando quanto dovuto, ma non ha voluto saperne di trovarne un accordo. Così è finito a processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Frosinone. L’anziano rischiava una condanna fino a due anni di reclusione, ma è arrivato il colpo di scena. Il suo legale difensore, l’avvocato Giuseppe Lo Vecchio, ha contestato che la società Autostrade non aveva indicato testimoni, fatture e nemmeno materiale fotografico per dimostrare i passaggi abusivi dell’imputato nel casello dell’A1. Un’argomentazione che ha convinto il giudice Marta Tamburro ad assolvere l’83enne.

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