Un altro primo passo è stato compiuto. Un buon inizio per chi ritiene strategica e non più rinviabile l'alleanza territoriale per provare a rilanciare le sorti del Frusinate. Un lavoro portato avanti in silenzio, senza proclami e lontano dai riflettori, e che oggi riunisce dieci municipalità intorno a un progetto "vecchio" soltanto per una questione anagrafica, ma di stretta attualità per i contenuti, le prospettive e gli obiettivi indicati. E che non solo torna in primo piano, ma pone città e paesi contigui di fronte allo stesso bivio di sei anni fa: decidere o meno di fare squadra per crescere insieme, mettendo da parte i campanilismi e ragionando, invece, sul modello di area vasta. Una nuova occasione, dunque, soprattutto per i piccoli centri, molti alle prese con il calo demografico. Ma anche per quelli grandi, che potrebbero trovare nuova linfa sul fronte dello sviluppo.
Ci aveva già provato Unindustria Frosinone, nel 2018, a favorire un'aggregazione intercomunale lanciando l'idea del "Grande capoluogo".
Riunioni e audizioni (individuali e collegiali) con gli amministratori locali hanno generato un nuovo punto di partenza. Oltre a quello del capoluogo, infatti, nove Comuni dell'hinterland hanno manifestato interesse e sono pronti a intraprendere il percorso di cooperazione. Frosinone, Alatri, Ferentino, Pofi, Patrica, Morolo, Torrice, Supino, Arnara e Ripi si accingono a unire le forze al momento per intercettare risorse europee da impiegare in progetti intercomunali, cioè da realizzare insieme sull'intero comprensorio coinvolto. «Il prossimo passaggio sarà quello di rendere formale l'intesa - ha spiegato Iacovissi -. Dopodiché si potrà partire con questo primo obiettivo già prefissato». Presto, dunque, sarà convocato un tavolo tecnico e si riunirà la commissione. Non solo: si va verso un primo incontro tra i tecnici comunali per fare il punto della situazione.