«Malessere, preoccupazione e dubbi tra i lavoratori, perché è chiaro che non ce intenzione di internalizzare chi lavora per Ares 118 negli appalti». A dirlo è Vinicio Amici, segretario del Confail Lazio che sottolinea come la "gara ponte" bandita dalla Regione in attesa appunto della promessa internalizzazione del personale.
«Gli operatori sono considerati di seconda categoria, vengono discriminati facendo scrivere sul bando addirittura il tipo di contratto da applicare, (Anpas) che sta per : Associazione Nazionale Pubbliche assistenze, che da oltre centocinquant’anni è la piu grande associazione di volontariato laica in Italia.
Il sindacalista ricorda: «Le responsabilità e rischi che si corrono in questo servizio, il rispetto verso gli operatori era almeno di impostare contratti piu equi perché in questo modo non si arriva nemmeno a metà mese con il caro vita che oggi è alle stelle. Le sigle che contano dovrebbero chiedere piu tutela sui contratti di emergenza-urgenza, invece l’ennesima beffa, la dimostrazione che non cè interesse per tutelare queste figure chiamate eroi ma solo per un breve periodo».
Da qui la richiesta di «mettere mano una volta per tutte a questa situazione di lavoro che da anni interessa la parte pubblica data in appalto a società d’impresa destinate alla realizzazione di profitti, non ad associazioni di volontariato, e piu controlli alle ditte vincitrici per far si che ci sia questo allineamento contrattuale per dare risposte concrete, facendo finire questa discriminazione contrattuale».