Ingegnere detenuto in Costa d'Avorio, l'ambasciata italiana: «Fornita assistenza al connazionale»

Maurizio Cocco con la moglie, Assunta Giorgilli
di Giovanni Del Giaccio
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Domenica 3 Marzo 2024, 08:43

Il ministero degli esteri attraverso l'ambasciata italiana in Costa d'Avorio «continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione e a fornire al signor Cocco e ai suoi familiari ogni necessaria assistenza consolare». La mancata discussione della "domanda di libertà" che costringe ancora in carcere, dopo quasi due anni, l'ingegnere di Fiuggi ha fatto ulteriormente preoccupare la moglie e gli altri familiari. Da domani, lunedì 4 marzo, fra l'altro, Cocco avvierà lo sciopero della fame.

L'ingegnere , 61 anni, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a giugno 2022 e mentre l'accusa per droga è decaduta, è accusato del reato di riciclaggio e frode fiscale. Per questo rimane sottoposto a un regime di detenzione preventiva. «Nonostante il processo sia già iniziato, le udienze che si tengono quasi ogni giovedì sono di volta in volta rinviate perché i magistrati ivoriani si stanno concentrando sugli imputati accusati di crimini più gravi nell'ambito dello stesso processo - spiegano dal ministero degli esteri - L'ultima udienza si è tenuta il 29 febbraio 2024». Però la discussione non si è tenuta e forse si discuterà, finalmente, giovedì prossimo. «Sin dal principio, l'Ambasciata d'Italia ad Abidjan, in stretto raccordo con la Farnesina, ha seguito la vicenda con la massima attenzione, prestando ogni necessaria assistenza al connazionale e ai suoi familiari, e sensibilizzando opportunamente le Autorità locali».
La rappresentanza diplomatica italiana nel Paese africano «ha finora svolto diverse visite consolari, da ultimo il 20 febbraio.

In tale occasione, l'Ambasciata ha consegnato al signor Cocco alcuni medicinali richiesti per i dolori intestinali e ha potuto verificare di persona le discrete condizioni fisiche e di salute del connazionale» - aggiungono dal ministero.


La moglie è preoccupata, Assunta Giorgilli, continua a premere su questo aspetto e anzi teme che con lo sciopero della fame le condizioni di Maurizio possano ulteriormente peggiorare.
«Da un punto di vista legale, a seguito dell'arresto l'Ambasciata ad Abidjan si è immediatamente attivata per prendere contatto con gli avvocati del connazionale - aggiungono dalla Farnesina - La nostra Rappresentanza ha inoltre sostenuto con un'apposita nota verbale l'istanza avanzata dai legali a fine febbraio per richiedere alle Autorità locali la concessione della libertà provvisoria. Si segnala che i funzionari delle Rappresentanze diplomatico-consolari possono presenziare in qualità di soli osservatori alle udienze che coinvolgo cittadini italiani all'estero, mentre l'assistenza legale ai connazionali rimane responsabilità degli avvocati liberamente individuati dai connazionali stessi».
Giovanni Del Giaccio
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