Il prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli, ha nominato un commissario straordinario che si occuperà della fase di gestione della demolizione di palazzo confiscato appartenuto all'ex cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti deceduto nel 2020, originario di Monte San Giovanni Campano.
L’immobile, che svetta in via san Lorenzo, nel cuore della frazione Colli, dove è nato Enrico Nicoletti, ormai è soltanto un rudere, inutilizzabile e soprattutto pericoloso per l’incolumità pubblica.
I beni sono stati sottratti alla disponibilità del faccendiere originario di Monte San Giovanni da circa una ventina di anni in base alla legge per il contrasto alla criminalità organizzata, ma la sentenza definitiva della Cassazione è arrivata nel 2012.
L'ordinanza di demolizione risale a cinque anni fa e per anni è rimasta inapplicata. In una intervista a Il Messaggero, alla fine dello scorso anno, il prefetto Portelli aveva dichiarato: «Speriamo che adesso che è morto Nicoletti il sindaco di Monte San Giovanni, noto collezionista di procedimenti penali, la smetta di addurre scuse. L’immobile va demolito perché cade a pezzi e occlude una strada da anni. I soldi li trova se li vuole trovare, anche perché l’opera si fa in danno dei proprietari che poi devono risarcire. Un pezzettino appartiene all’Agenzia dei beni confiscati che si è detta pronta a pagare la propria quota».
Alla fine ci ha pensato direttamente la Prefettura. Le spese di demolizione ed abbattimento saranno a carico del Comune di Monte San Giovanni Campano, ente gestore del bene confiscato.