Costringeva la moglie a schiarirsi la pelle, condannato a tre anni

Costringeva la moglie a schiarirsi la pelle, condannato a tre anni
di Emiliano Papillo
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Martedì 21 Marzo 2023, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 07:56

Ha costretto la fidanzata, poi diventata sua moglie ad usare una speciale crema sbiancante per il viso perché si vergognava di andare in giro con lei in quanto aveva la pelle troppo scura.
Un 50enne originario dell'Africa, ma residente a Ferentino, è finito a giudizio e ieri davanti ai giudici del Tribunale di Frosinone è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione più una penale di 5 mila euro e le spese processuali.
 

A chiamarlo in causa una ragazza del Congo, ora ex moglie in quanto dopo anni di ingiurie, violenze, minacce ha deciso di separarsi dal connazionale.
La donna si è costruita parte civile. L'uomo attraverso il suo avvocato Mario Cellitti dopo aver letto le motivazioni della sentenza, proporrà il ricorso in appello Una storia andata avanti per oltre 10 anni. Secondo le accuse, la donna che all'epoca dei fatti aveva 25 anni, aveva conosciuto quello che sarebbe diventato suo marito 15 anni prima. Lui arrivò subito in Italia trovando lavoro in una impresa edile della zona come operaio. Lei arrivò qualche anno più tardi. Da fidanzati, la ragazza avrebbe già subito le ingiurie dell'uomo che, appunto, la costringeva ad usare la crema sbiancante per il viso.
Inoltre stando alle accuse, con la denuncia presentata dalla donna ai carabinieri che a loro volta hanno avviato le indagini per maltrattamenti in famiglia alla Procura della Repubblica di Frosinone, la accusava di essere troppo grassa e brutta costringendola anche a fare una dieta. Il rapporto tra i due, dopo un anno di matrimonio, ha portato anche alla nascita di una bimba.
 

Ma le violenze, dell'uomo sarebbero continuate tanto da incutere paura perenne nella donna. In più di qualche occasione l'avrebbe colpita con pugni in testa ed alle spalle, schiaffi e calci, cagionandole anche graffi e lividi e lo strappo di intere ciocche di capelli.
Inoltre durante le discussioni l'uomo avrebbe preteso che la donna non proferisse parola costringendola con le minacce a non criticare il suo comportamento in quanto in casa comandava lui. Violenze, minacce e botte che si sarebbero consumate anche in presenza della bimba fino a quando quest'ultima aveva cinque anni.
La donna, ormai in crisi anche psicologica, secondo le accuse, più volte si sarebbe anche allontanata da casa trovando rifugio da alcune amiche. Fino a qualche anno fa, quando la donna, convinta da alcune amiche ha deciso di rivolgersi ai carabinieri denunciando il marito. A quel punto ha abbandonato definitivamente casa con la figlia. Ieri la sentenza di primo grado per l'uomo finito nel frattempo sotto processo. Tra qualche tempo, depositate le motivazioni, la difesa si rivolgerà ai giudici d'appello per ribaltare l'esito.
Emiliano Papillo
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