Palazzo Nicoletti, cadono calcinacci e tegole: le proteste e una storia infinita

Palazzo Nicoletti, cadono calcinacci e tegole: le proteste e una storia infinita
di Roberta Pugliesi
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Domenica 19 Febbraio 2023, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 16:27

 Il "palazzo Nicoletti" cade a pezzi. Giovedì si è tenuta una riunione straordinaria in prefettura a Frosinone ed un'altra si terrà nei prossimi giorni con l'obiettivo di risolvere, una volta per tutte dopo trent'anni il problema che riguarda l'immobile di Colli, parte del quale appartenuto e confiscato ad Enrico Nicoletti, da sempre ritenuto il cassiere della banda della Magliana deceduto tre anni fa a Roma e sepolto nel cimitero di Monte San Giovanni Campano. Nelle scorse ore sono intervenuti nuovamente i vigili del fuoco ed i carabinieri a seguito dell'ennesimo distacco di calcinacci e la caduta di tegole sulla strada.

I RESIDENTI

«Ci risiamo - lamenta una signora che abita alcuni metri più avanti -.

Speriamo che stavolta prendano provvedimenti. Finora fortunatamente è sempre andata bene, solo tanti timori. Ma il pericolo è reale e non possiamo affidarci solo alla buona sorte». Una vicenda particolarmente complicata che vede come attori la Sovrintendenza tirata in ballo per la presenza all'interno del Palazzo di una cappella del 1500; il Comune, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la Prefettura a cui sono stati presentati anche diversi esposti da parte del comitato civico Freemonte ed alcuni familiari di Nicoletti che detengono la proprietà del Palazzo per una percentuale pari all'85%.

LE QUOTE

L'11% era di Enrico Nicoletti e gli è stato confiscato; il 4% risulta bene demaniale. Tutto lo stabile è avvolto da una impalcatura da trent'anni. Negli anni Ottanta al pianterreno vi sorgevano alcuni negozi, oggi non c'è più nulla ad eccezione di alcune famiglie che abitano nelle case vicine e che si sentono minacciate dalla pericolosità dell'immobile su cui gravano ordinanze di demolizione emesse nel tempo dalla prefettura. Senza contare i costi sostenuti da trent'anni a questa parte non è chiaro da chi per l'impalcatura, peraltro inefficace a garantire la sicurezza dei passanti. Nonostante i passi in avanti fatti negli anni, malgrado la battaglia che va avanti dal 2014 intrapresa dal Comitato Civico Freemonte guidato da Marco Belli, il Palazzo continua a rimanere ancora in piedi e a rappresentare un pericolo. Per il sindaco Emiliano Cinelli è il momento della resa dei conti: «Abbiamo intrapreso la strada giusta con la Prefettura. Domenica scorsa dopo l'ennesima caduta di tegole e calcinacci ho richiesto l'intervento dei vigili del fuoco che hanno constatato e relazionato sullo stato dei luoghi. Immediatamente il Prefetto Liguori ha convocato una riunione urgente con le varie parti coinvolte per trovare una strategia di intervento e posso dire che siamo sulla buona strada. Di certo garantisco che questa amministrazione risolverà una volte per tutte il problema del Palazzo Nicoletti». Sembrerebbe che dopo tanto tempo l'annosa questione sia in fase di definizione ora che tutte le parti interessate (ad eccezione dei proprietari degli appartamenti alcuni dei quali deceduti altri irreperibili o residenti all'estero) si sono sedute allo stesso tavolo prefettizio dove possono essere coordinati nelle loro competenze. L'immobile non è stato mai occupato né da Enrico Nicoletti né dai familiari, almeno da quando c'è l'impalcatura. Ma sicuramente le proprie radici le ha sempre sentite al punto che i funerali sono stati celebrati proprio nella piccola frazione di Colli, in una chiesetta che sorge proprio a poca distanza dal Palazzo che porta il nome della sua famiglia e le sue spoglie riposano nel cimitero comunale.
Roberta Pugliesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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