Ceccano si conferma terra di scienziati. Alessandro Querqui, dottorando in morfogenesi e ingegneria tissutale, ha preso parte all’esperimento Orion per la recente missione spaziale “Axiom 3”. “Orion”, predisposto dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), è una sigla che sta per ricerca ovarica in condizioni di microgravità. Serve per studiare la fertilità femminile nello spazio e migliorare l’efficacia dei trattamenti sulla Terra. Da poco trentenne, laureato in genetica e biologia molecolare e impegnato nella ricerca biomedica, è nel gruppo che ha sviluppato e preparato l’esperimento all’interno del “Kennedy space center”.
È lo spazioporto della Nasa sulla Merritt Island, nella nota località di Cape Canaveral. I risultati scientifici potrebbero portare anche a potenziali contromisure farmaceutiche per sostenere una vita umana in basi permanenti.
«Nei viaggi di lunga durata - ha spiegato Querqui nel corso di un convegno - è di fondamentale importanza studiare tutti i sistemi dell’organismo umano, anche quello della fertilità.
«Ci potrebbe fornire spunti - aggiunge l’ormai prossimo ricercatore ciociaro - anche rispetto ai meccanismi cellulari coinvolti nella trasduzione dell’effetto che ha la molecola sulle cellule dell’ovaio. Quello che vogliamo sapere se una cellula, che a Terra funziona in un certo modo, può farlo anche in un ambiente di microgravità».
S’indagano i meccanismi di produzione e modulazione degli ormoni nello spazio. Definisce «ancora fantascienza» la possibilità di fare e crescere figli sulla Luna o su Marte. Grazie a “Orion”, però, potrebbe diventare più facile sulla Terra. Con il concittadino Querqui si è complimentata anche l’associazione di inventori “Engine4You”, che prossimamente celebrerà l’eccellenza ceccanese con una video intervista.