Alessandro Querqui, il ricercatore di Ceccano a Cape Canaveral per uno studio sulla fertilità femminile nello spazio

Il giovane impegnato in un complesso esperimento biomedico

Alessandro Querqui, il ricercatore di Ceccano a Cape Canaveral per uno studio sulla fertilità femminile nello spazio
di Marco Barzelli
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Domenica 4 Febbraio 2024, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 13:53

Ceccano si conferma terra di scienziati. Alessandro Querqui, dottorando in morfogenesi e ingegneria tissutale, ha preso parte all’esperimento Orion per la recente missione spaziale “Axiom 3”. “Orion”, predisposto dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), è una sigla che sta per ricerca ovarica in condizioni di microgravità. Serve per studiare la fertilità femminile nello spazio e migliorare l’efficacia dei trattamenti sulla Terra. Da poco trentenne, laureato in genetica e biologia molecolare e impegnato nella ricerca biomedica, è nel gruppo che ha sviluppato e preparato l’esperimento all’interno del “Kennedy space center”.

È lo spazioporto della Nasa sulla Merritt Island, nella nota località di Cape Canaveral. I risultati scientifici potrebbero portare anche a potenziali contromisure farmaceutiche per sostenere una vita umana in basi permanenti.

«Nei viaggi di lunga durata - ha spiegato Querqui nel corso di un convegno - è di fondamentale importanza studiare tutti i sistemi dell’organismo umano, anche quello della fertilità.

Non solo per valutare lo stato di salute dell’astronauta donna, nel momento in cui tornerà a terra, ma anche in vista di una permanenza stabile nello spazio». Si analizza l’effetto che una particolare molecola, usata sulla Terra come terapia, ha in un contesto completamente diverso.

«Ci potrebbe fornire spunti - aggiunge l’ormai prossimo ricercatore ciociaro - anche rispetto ai meccanismi cellulari coinvolti nella trasduzione dell’effetto che ha la molecola sulle cellule dell’ovaio. Quello che vogliamo sapere se una cellula, che a Terra funziona in un certo modo, può farlo anche in un ambiente di microgravità».

S’indagano i meccanismi di produzione e modulazione degli ormoni nello spazio. Definisce «ancora fantascienza» la possibilità di fare e crescere figli sulla Luna o su Marte. Grazie a “Orion”, però, potrebbe diventare più facile sulla Terra. Con il concittadino Querqui si è complimentata anche l’associazione di inventori “Engine4You”, che prossimamente celebrerà l’eccellenza ceccanese con una video intervista.

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