Antonio Patuelli*
Antonio Patuelli*

Strategie vincenti/ Contro questa crisi serve tempestività come per il Covid

di Antonio Patuelli*
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Lunedì 29 Agosto 2022, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 00:36

Le prossime settimane saranno decisive per l’economia europea ed italiana. La riunione annuale dei governatori delle principali Banche centrali, tenutasi nei giorni scorsi negli Stati Uniti, ha fatto emergere prospettive di nuove iniziative monetarie per contrastare l’inflazione, con altri rialzi dei tassi ufficiali.
Finora la Banca centrale europea è stata fra le più prudenti del mondo nel rialzare i tassi ufficiali, ma i mercati sono sensibilissimi anche ad ogni ipotesi prospettica di future decisioni che spesso anticipano subito comunque. Il rialzo dei tassi ufficiali può contrastare certo l’inflazione, ma anche complicare la ripresa produttiva e gli investimenti che perciò divengono più onerosi, anche se i tassi in Occidente rimangono storicamente nelle fasce più basse.

Inoltre, in una fase tendenzialmente di tassi in crescita, anche se limitata, i detentori di titoli di Stato subiscono non trascurabili minusvalenze nel caso vogliano vendere i titoli stessi prima delle loro scadenze naturali, con immediate possibili influenze negative che gravano sui patrimoni di chi li detiene e con conseguenti necessità di ulteriore prudenza e di altri accantonamenti a riserve patrimoniali non solo per gli organismi finanziari che debbono applicare le regole internazionali di contabilità. Comunque la lotta all’inflazione non può essere effettuata soltanto dalle politiche monetarie delle Banche centrali. Occorre, infatti, affrontare con determinazione le cause che determinano l’inflazione: innanzitutto la crescita esponenziale del costo dell’energia che rischia di innestare una ulteriore catena di problematicità per le imprese, l’occupazione e le banche.

Di fronte all’emergenza della pandemia l’Unione europea ha saputo compiere scelte tempestive ed efficaci non solo sanitarie, ma ancor più economiche per la resilienza e la ripresa, i cui primi risultati si sono subito palesati anche con una netta ripresa di fiducia verso le Istituzioni europee.

Ora, dinanzi all’emergenza energetica, l’Unione europea deve essere ugualmente tempestiva ed efficace nel porre in essere strategie, non solo a medio termine, ma anche di impatto immediato, per ridurre la spirale inflazionistica dovuta soprattutto alla crescita del costo del gas. Ciò rassicurerebbe tutti i settori economici che sono comunque strettamente connessi ai costi energetici.

Non vi è tempo da perdere né a Bruxelles né in Italia dove le Istituzioni della Repubblica, di fronte «a casi straordinari di necessità e d’urgenza», come dispone l’articolo 77 secondo comma della Costituzione, hanno la pienezza delle responsabilità di adottare decreti legge da presentare, per la conversione in legge, «alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni».

*Presidente Associazione Bancaria Italiana

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