d aprirle le porte di casa, da luglio del 2014, per necessità perché ormai anziana, malata e affetta da demenza senile, è stata una 92enne di Teramo che l’aveva regolarmente assunta come badante. Ma è solo a febbraio di quest’anno che ai carabinieri del nucleo operativo è arrivata una segnalazione anonima, forse proprio da parte di un vicino, su strani lamenti provenienti da un appartamento del proprio condominio che ha fatto scattare l’indagine. Telecamere nascoste hanno ripreso la badante mentre maltrattava e picchiava l’anziana e così in pochi giorni è scattato l’arresto in flagranza con la marocchina oggi ancora sottoposta al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla 92enne.
Il capo d’imputazione, firmato dal pm Enrica Medori, è un susseguirsi di comportamenti, tutti ora da provare in dibattimento, che lasciano senza parole: sputi sul viso e altrove, oggetti lanciati addosso, schiaffi dati ripetutamente, pizzicotti, tirate per le gambe e addirittura un colpo sul viso della povera anziana con una scopa con la minaccia insistente, sostiene l’accusa, che l’avrebbe ancora colpita qualora lei non fosse rimasta zitta. Una vita ancora più dolorosa per la 92enne già affetta da demenza senile, senza figli, né marito, con una malattia che praticamente l’aveva resa assolutamente non in grado di raccontare ad un nipote di secondo grado, l’unico a lei vicino, ciò che le accadeva. Ieri, a costituirsi parte civile, l’amministratore di sostegno. Agli atti ci sono anche i certificati medici rilasciati dopo che l’anziana è stata letteralmente salvata dalla badante in cui si parla di ecchimosi agli arti superiori, interno coscia bilaterale, gluteo, gamba destra, piccola ferita del polso, giudicate guaribili in 10 giorni. E poi ci sono altre ferite, quelle interiori, dovute all’umiliazione subita, che nessun certificato può riportare. Teodora Poeta
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