Dalla lottizzazione dell'ex consorzio progetti e servizi per la Teverina

Dalla lottizzazione dell'ex consorzio progetti e servizi per la Teverina
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 16 Giugno 2015, 06:13 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 16:38

«Si torna alla vecchia delibera della mia amministrazione». Il piano integrato al Campo Boario, zona ex consorzio agrario sulla Teverina? Niente più miglioramento della viabilità in entrata e uscita da Santa Barbara, si punta su altro nelle più immediate vicinanze: fognature, reti idriche e una rotatoria all'altezza di Santa Lucia. Ciò che aveva stabilito l'ex sindaco Giulio Marini, che rilancia il suo slogan elettorale: «Si sono resi conto che così era meglio. Insomma, per cambiare non cambiare».

Sulla Teverina sono in arrivo 43 mila metri cubi per circa 120 abitazioni. Ieri in commissione la presa d'atto dell'approvazione, da parte della Regione, del programma di intervento integrato, e la parziale modifica allo schema di convenzione tra Comune e proponente, la Teverina srl. «Quattro anni fa – dice Marini – in consiglio era stato deliberato un programma integrato che andava a trasformare il consorzio agrario in piano edilizio. Ora siamo all'approvazione della convenzione: a scomputo degli oneri a carico del proponente, la maggioranza sosteneva di fare un'entrata e un'uscita su Santa Barbara. Non che noi ci opponessimo, ma dato il carico edilizio sulla Teverina, il miglioramento viario sarebbe meglio farlo lì».
Così è stato. «Sono state votate quattro ipotesi di lavori – continua l'ex sindaco – come deliberato dalla mia giunta. Ovvero una rotatoria su viale Baracca all'incrocio con Santa Lucia, il potenziamento della rete idrica su strada Mammagialla, la sostituzione di una parte della fognatura tra la nuova rotatoria e la rampa sud di accesso al semianello e la riconfigurazione dell'incrocio tra la rampa della circonvallazione su via Baracca». Valore: 1,4 milioni di euro. Con quello di Marini è arrivato anche il sì di Scorsi, Bizzarri e Troili, astenuti invece Taborri, Quintarelli e Ciorba. «Se si fosse preso atto subito della vecchia delibera – conclude Marini - avremmo guadagnato un po' di tempo. Comunque, anche stavolta, vale il motto per cambiare non cambiare».