Samantha Cristoforetti, conto alla rovescia per la prima astronauta italiana

Samantha Cristoforetti
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 23 Novembre 2014, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 20:09

Un saluto agli amici al di là del vetro della stanza della quarantenaI, un twitter per gli amici che la seguono sul blog Avanposto 42, e un messaggio sul risponditore automatico delle email che in pochi si possono permettere: «Mi dispiace, sono fuori dal pianeta per po'». Ecco Samantha Cristoforetti nelle ultime ore prima di finire in orbita, prima astronauta italiana.

Dopo essersi svegliata in anticipo prima degli ultimi preparativi, ha annotato alcune riflessioni sulla strada che l'ha portata ad essere la prima astronauta donna italiana.

«In un giorno come questo - scrive sul blog - sento che la cosa più importante è ringraziarvi: ho avuto molte occasioni per ringraziare pubblicamente le organizzazioni che hanno reso possibile questo volo spaziale.

Ma ora vorrei fare dei ringraziamenti più personali alla mia famiglia, ai miei amici, i miei insegnanti, a tutte le numerose persone che mi hanno aiutata ad arrivare a questo giorno, sostenendomi o mettendomi alla prova, insegnandomi qualcosa o semplicemente essendo lì per me. Vado nello spazio con tutta me stessa, con tutto quello che sono e di cui ho fatto esperienza, e porto certamente con me ogni persona che ho incontrato».

E ancora l'ultimo tweet: «Grazie a tutti del supporto e dell'entusiasmo, è tempo di andare. Ci sentiamo dallo spazio!». L'ha inviato da Samantha Cristoforetti, a poche ore dalla partenza dopo essersi concessa, ascoltando Its' the final countdown, una lunga doccia, lusso a cui dovrà rinunciare per i prossimi sei mesi.

La sua missione, battezzata Futura 42, sarà all'insegna della scienza. Samantha porterà oltre 10 esperimenti italiani nello spazio e parteciperà amolti dei 200-250 studi in corso sulla Iss. Indosserà una maglietta super tecnologica con sofisticati sensori per monitorare il sonno in assenza di gravità e porterà maker sul corpo per studiare le strategie di adattamento alla vita in microgravità. «Avrò l'onore di essere il tecnico di laboratorio e presterò le mie mani, i miei occhi e molto spesso farò da cavia per gli esperimenti dei nostri scienziati» aveva sottolineato incontrando la stampa italiana nella sede dell'Agenzia Spaziale Italiana di Tor Vergata, alle porte di Roma, prima di iniziare il periodo di quarantena cui ogni astronauta deve sottoporsi prima di una missione in orbita.

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