Liguria, chi vince qui sposta l'ago della bilancia

di Claudio Marincola
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Giovedì 28 Maggio 2015, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 11:53
È una partita doppia: si decide il futuro della regione ma anche la sfida interna ai democrat, lo scontro fratricida tra renziani e civatiani. Raffaella Paita, (Pd) contro il dissidente Luca Pastorino ex pd.

E non è tutto qui: Lo scisma dem si consuma sotto casa di Beppe Grillo che quasi mai riesce però in Liguria a essere profeta in patria. Il web grillino ha puntato le sue fiches su Alice Salvatore, 32 anni, insegnate di inglese e buona comunicatrice. Astensioni e voto disgiunto potrebbero essere decisivi.



RAFFAELLA PAITA

È cresciuta all’ombra del governatore Burlando e da lui ha eredito il sangue freddo. Non ha perso la testa quando Cofferati, dopo aver perso le primarie, ha sparato a zero contro il partito democratico accusando di brogli. E neanche quando da ex assessore all’Ambiente si è ritrovata indagata. Per sostenere Lella, così la chiamano da queste parti, in queste ore è arrivata in Liguria una sfilata di ministri. Qui il Pd non può permettersi di perdere.



GIOVANNI TOTI

Quando Berlusconi lo propose come suo delfino suscitò invidie e sospetti. «Il ragazzo si farà», disse l’ex Cav scegliendolo tra i mezzibusti Mediaset. Imporlo al cerchio magico non è stato facile, la nomenclatura storse la bocca, «nessuno lo ha eletto, deve farsi la gavetta». Eccolo alla prova, Giovanni Toti, da Viareggio, anni 46, europarlamentare per grazia ricevuta, si gioca una partita nel partita.



LUCA PASTORINO

Ha lasciato il Pd per candidarsi alla presidenza della Regione prima ancora che Pippo Civati tagliasse i ponti. A lui guarda Sel e chi coltiva un’idea della sinistra che è agli antipodi del patto del Nazareno. Se si tratta di qualcosa di nuovo o di vecchio lo decideranno le urne.