Ieri era venuto il dissidente Dem Gianni Cuperlo. Berlusconi rinvia invece la venuta ma giura che prima o poi verrà a sostenere Mario Spacca, l’ex governatore che sogna di tornare in sella cambiando cavallo.
La sfida delle Marche però non è solo un test acrobatico. Può giocarsi le sue carte anche Gianni Maggi, il candidato del M5S che da queste parti è attivissimo, (anche se diviso). Sel schiera un candidato di bandiera, Edoardo Mentrasti mentre la Lega s’accomoda accanto a Fratelli d’Italia schierando con Rodolfo Paolini. Nazionalisti e anti-nazionalisti uniti. Tandem inedito.
LUCA CERISCIOLI
La matematica è il suo forte. E sarà per questo che Luca Ceriscioli, 49 anni, ha promesso che se diventerà governatore non delegherà a nessuno la Sanità con l’obiettivo di far tornare i conti. Vorrebbe succedere al suo avversario, il governatore uscente che però si è schierato con gli avversari. È il suo problema è tutto qui: non può criticare la gestione decennale di chi lo ha preceduto senza fare in un certo senso autocritica. Sondaggi alla mano ha capito però che il vero problema, un riflesso indiretto del tasso di trasformismo, potrebbe essere l’astensione.
GIAN MARIO SPACCA
Si è candidato con una lista civica ed è transitato armi e bagagli dal pd al centrodestra. Una manovra spericolata, quella di Gian Maria Spacca, 62 anni, laureato in Scienze politiche, presidente della giunta regionale uscente. A chi lo accusa di trasformismo risponde che il compito di un amministratore e amministrare bene e lui lo ha fatto. In verità anche le Marche hanno avuto i loro problemi con ricevute e rimborsi vari. Ad aprile 5 assessori del Pd si sono dimessi dalla giunta accusando Spacca (nomen omen) di agire da «proprietario della Regione».