Regno Unito, l'Ukip in Parlamento:
disfatta per conservatori e laburisti

Regno Unito, l'Ukip in Parlamento: disfatta per conservatori e laburisti
di Luca Lippera
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Giovedì 9 Ottobre 2014, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 09:50

L'allergia per l'Europa che dilaga in Gran Bretagna consegna all'Ukip il primo seggio nel parlamento di Westminster - un traguardo storico - e infligge al premier David Cameron il peggior compleanno della vita. Gli indipendentisti guidati da Nigel Farage, proprio nel giorno in cui il primo ministro compiva 48 anni, hanno stravinto le elezioni suppletive tenute nel collegio di Clacton nella East Anglia. Le dimensioni del successo - l'Ukip ha raggiunto il 60% - dicono che i guai per Cameron sono solo all'inizio e che Clacton-on-Sea potrebbe rivelarsi la Waterloo dei conservatori inglesi e un punto di non ritorno per tutta la politica britannica.









































































Il trionfo. Per l'Ukip - primo deputato di sempre - è un trionfo. Il candidato indipendentista, Douglas Carswell, ex conservatore, dimessosi dal Parlamento ad agosto in polemica con il premier Cameron, ha ottenuto 21.113 voti: il 60% del totale, appunto. Carswell è riuscito a portare in dote al suo nuovo partito tutto l'elettorato che aveva quando era nei Tory. I conservatori, in quella che era una loro roccaforte, precipitano al 24%, distanziati di ben 12 mila preferenze dall'avversario uscito dai loro ranghi: lo smacco è senza precedenti. Non va meglio agli altri. I laburisti di Ed Milliband, che aspirano alla guida del Paese, evaporano (11,2%) e i liberali delll'attuale vicepremier Nick Clegg sembrano annichiliti: 5%, l'irrilevanza.

Fine di un'era. Il successo degli indipendentisti, decisi a portare la Gran Bretagna fuori dalla Ue, va molto al di là dei sondaggi della vigilia. Il voto a Clacton e nella campagna alle spalle del mare - c'è sempre un po' di campagna nelle rivoluzioni inglesi - crea un nuovo assetto, mandando in soffitta il pluridecennale predominio dei Conservatori e dei Laburisti sulla politica di Londra.

L'Ukip, togliendo voti a tutti, diventa una forza dirompente, un ciclone non solo retorico. I dati sono eloquenti: i partiti maggiori, alle precedenti elezioni, avevano ottenuto insieme (sebbene divisi) quasi l'80 per cento dei consensi della zona. Questa volta galleggiano attorno al 35: più che una disfatta, sembra l'estinzione di una specie.

Lo sconfitto. Il compleanno di David Cameron, che lo ha vissuto con la famiglia a Downing Street, è stato tanto più amaro perché Douglas Carswell, il deputato che ha reso necessarie le suppletive, militava diligentemente nei Tory da quasi dieci anni. Due mesi fa il parlamentare, dopo aver detto che l'ex partito di Margaret Thatcher non capisce più la società inglese, è passato armi e bagagli all'Ukip (United Kingdom Indipendence Party) impugnandone tutte le bandiere: fuori dall'Ue, basta con l'immigrazione, l'Inghilterra torni agli inglesi. «L'Europa così come è stata concepita - è stata la sua parola d'ordine - è un errore e dagli errori bisogna uscire».

La testa di ponte. La maggioranza degli elettori ha detto, mettendo le schede nell'urna, che questa chiave di lettura incarna fedelmente le sue propensioni. Carswell, andatosene dal Camera dei Comuni per giocarsi il tutto per tutto - in Inghilterra funziona così e si rivota subito - torna a Westminister con una nuova casacca e fornisce lo scettro al vincitore assoluto della giornata: Nigel Farage, capo dell'Ukip, l'uomo che vuole cambiare il ruolo del Regno Unito, il quale si è assicurato con il trionfo di Clacton una solida testa di ponte e la prospettiva di un pirotecnico futuro parlamentare.

La strategia. Un singolo deputato a Westminister può sembrare una piccola cosa. Ma un seggio, visto il sistema elettorale britannico, potrebbe rivelarsi la classica goccia che fa traboccare il vaso. Il governo ha convocato le elezioni politiche generali per il 7 maggio del 2015. Il parlamento in Gran Bretagna viene nominato con il sistema “uninominale secco” - chi prende anche un solo voto più degli altri si aggiudica il collegio - e questo rende ancora più dirompente il successo dell'Ukip: tra otto mesi i conservatori, in mancanza di un miracolo, potrebbero perdere tutti i seggi in bilico a causa del travaso di voti e di persone verso il partito di Farage. Il risultato di Clacton è predittivo e sembra anticipare questo scenario. Gli euroscettici, con tutta probabilità, non diventeranno subito il primo partito del Regno Unito. Ma porteranno a Londra una pattuglia che dall'opposizione farà l'inferno contro il governo e i suoi eventuali alleati.

L'avanzata. Oltre a quella di Clacton c'è stata una seconda elezione suppletiva (innescata dalla morte di un deputato) e i pronostici sono stati rispettati. Il collegio, da sempre a sinistra, era quello di Middleton, nella cintura periferica di Manchester. Hanno vinto, come nel 2010, i laburisti: 41% dei voti. Ma i risultati definitivi raccontano di un'altra incredibile avanzata dell'Ukip. Gli indipendentisti, ormai al galoppo senza freni, hanno risucchiato i conservatori e sono diventati il secondo partito della circoscrizione: 39%, consensi triplicati. I Tory, cannibalizzati dagli avversari, sprofondano al 12%, confusi e senza prospettiva, un po' come i cavalieri di Artù che si smarrirono alla ricerca dell'introvabile Graal.

Musi lunghi. «L'Ukip ha sfiorato la vittoria - ha ammesso un dirigente dei laburisti nell'area della Greater Manchester - in un collegio in cui abbiamo sempre avuto una maggioranza schiacciante. Impossibile non capire l'enormità di quello che sta accadendo. I nostri guai, e quelli dei Tory, sono enormi». A Downing Street, raccontano, c'erano musi lunghi e le candeline sulla torta del primo ministro sono state spente con il magone: David Cameron sapeva bene, mentre i ragazzi e quelli dello staff gli cantavano “Happy Birthday”, che il destino della sua avventura politica è segnato e avvolto dalla nebbia.









































































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