Civitanova, terrorismo, pakistano espulso
l'avvocato: giovane pacifico, volontario della Croce verde

Civitanova, terrorismo, pakistano espulso l'avvocato: giovane pacifico, volontario della Croce verde
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Mercoledì 21 Gennaio 2015, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 13:59
CIVITANOVA - Un «giovane pacifico, volontario

della Croce Verde, tutto meno che un jihadista». A parlare è l'avvocato Maurizio Nardozza, che difende il pakistano Faqir Ghani, 26 anni, residente a Civitanova Marche ed espulso dall'Italia per sospetta frequentazione di siti internet della Jihad.



Tutta la famiglia - padre, madre, fratello e sorella - ha lasciato l'Italia con il giovane ed è già rientrata in Pakistan. Faqir era operaio in una azienda calzaturiera, i due fratelli in altre piccole imprese locali. «Aver lasciato tutto - commenta il legale - per la famiglia è un duro colpo, l'accusa a Fagir un fulmine a ciel sereno. Non gli è stato contestato alcun reato specifico, perchè il provvedimento di espulsione è scaturito soltanto da una nota inviata dal ministero dell'Interno che peraltro è molto vaga».



Nel provvedimento di espulsione, spiega l'avvocato, «si parla appunto di intercettazioni di messaggi e di video inneggianti alla Jihad. Ma Faqir ha spiegato al giudice che in questi 12 anni vissuti in Italia è stato sempre rispettoso di tutte le religioni e che si era integrato molto bene con la comunità civitanovese. Quei video di cui si parla nella nota del ministero non erano del giovane ma li aveva inseriti in rete qualche amico pakistano».



«Nei giorni scorsi - aggiunge il legale - ha partecipato al corteo di pakistani che da San Marone hanno raggiunto piazza XX settembre a Civitanova per festeggiare la nascita di Maometto. Un corteo che si svolge da due anni e che è autorizzato dalle autorità e non può suscitare alcun sospetto». In quell'occasione, peraltro, c'erano stati momenti di tensione perchè un automobilista era sceso dall'auto e si era messo a inveire contro i partecipanti, probabilmente scosso per gli attentati ei terroristi islamisti a Parigi. L'uomo era stato subito fermato dagli agenti di polizia che scortavano il corteo, e accompagnato in Commissariato.



Nardozza anticipa poi le prossime mosse: «Innanzitutto faremo ricorso in Cassazione per impugnare il decreto di espulsione. In secondo luogo ricorreremo sia al Tar del Lazio che a quello delle Marche in quanto il provvedimento è stato preso contro una persona innocente e senza una motivazione specifica».
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